
C’è un silenzio diverso, oggi, nel mondo della musica italiana. È quel silenzio che arriva quando a spegnersi non è solo un artista, ma una presenza gentile, un volto familiare capace di illuminare ogni palco con la sua calma contagiosa. Beppe Vessicchio non era soltanto un direttore d’orchestra: era un simbolo di armonia, dentro e fuori dal pentagramma. La sua bacchetta non guidava solo i musicisti, ma anche gli spettatori, unendo competenza e umanità, rigore e ironia.
Con i suoi modi pacati e quella barba diventata icona pop, Vessicchio aveva saputo entrare nell’immaginario collettivo ben oltre la musica. Era il maestro che sorrideva, che scherzava su se stesso, che sapeva rendere la cultura musicale accessibile e allegra, mai altezzosa. Nei suoi gesti, c’era sempre un invito alla leggerezza intelligente, al rispetto del talento e all’amore per l’arte.
Oggi, mentre il Paese si ferma per ricordarlo, resta la sensazione di aver perso una figura rara: un uomo che sapeva essere serio senza mai prendersi troppo sul serio, che ha insegnato che la musica – come la vita – funziona solo quando c’è ascolto reciproco, ritmo e gioia.
16:42 – Fazio: “Sconvolto, Vessicchio un amico e un grande musicista”
Tra i primi a esprimere il proprio dolore per la scomparsa del maestro Beppe Vessicchio è stato Fabio Fazio, legato a lui da una lunga amicizia e da numerose collaborazioni televisive. «Sono incredulo e sconvolto – ha detto all’Ansa –. Lo aspettavo a Che Tempo Che Fa per presentare il suo libro su Mozart. Mi aveva avvisato, con la consueta gentilezza, che avrebbe rimandato di un paio di settimane a causa di una brutta tosse».
Il conduttore ha ricordato Vessicchio come «un uomo dolce e gentile, un amico, un grande musicista». Poi ha aggiunto: «Era capace di cogliere sempre il lato giocoso dello spettacolo, di portare leggerezza anche nei momenti più seri. Ho tanti ricordi con lui e con Luciana, ci legava una stima sincera e un’amicizia autentica. Sono senza parole».


