
Novak Djokovic conquista il titolo dell’Hellenic Championship 2025 di Atene al termine di una finale spettacolare contro Lorenzo Musetti, chiusa con il punteggio di 4-6, 6-3, 7-5. Il serbo, spinto dal pubblico “di casa”, ha dovuto rimontare un Musetti brillante e coraggioso, autore di una prestazione di altissimo livello. Alla fine, la maggiore esperienza e la tenuta mentale del numero uno del mondo hanno fatto la differenza.
Primo set: un grande Musetti sorprende Djokovic
L’inizio del match è tutto di marca azzurra. Musetti parte sciolto, si muove con eleganza e dimostra fin da subito di poter mettere in difficoltà Djokovic con le sue variazioni di ritmo e l’uso sapiente del rovescio in slice. Dopo un primo turno di battuta di rodaggio, il carrarino conquista il break nel terzo game grazie a una serie di colpi vincenti che infiammano il pubblico.
Il serbo prova a reagire, ma commette errori insoliti, soprattutto con il dritto, mentre Musetti continua a servire con precisione e fiducia. Sul 5-3, Djokovic tenta l’assalto, ma Lorenzo rimane freddo e, nonostante un paio di errori di troppo nei vantaggi, chiude il set 6-4 con una seconda di servizio coraggiosa.
È un avvio che ricorda la migliore versione del giovane italiano: concentrato, creativo, capace di comandare lo scambio anche contro un campione del calibro di Djokovic.
Secondo set: reazione d’orgoglio del numero uno
Come spesso accade, Djokovic cambia marcia dopo aver perso il primo parziale. L’approccio del serbo nel secondo set è più deciso: entra meglio con i piedi in campo, spinge di più con la prima e costringe Musetti a difendersi più lontano dalla linea di fondo.
Il carrarino prova a resistere, ma la pressione di Nole aumenta scambio dopo scambio. Il momento chiave arriva sul 4-5: Djokovic approfitta di un errore di dritto lungolinea dell’azzurro e completa il break con una volée spettacolare in tuffo. È il punto che gli regala il set per 6-3 e rimette tutto in equilibrio.
Musetti lascia intravedere qualche segnale di nervosismo, mentre il serbo ritrova sicurezza nei propri colpi e comincia a dare la sensazione di avere in mano la partita.
Terzo set: lotta vera, ma Djokovic resta il più forte
L’inizio dell’ultimo parziale è equilibrato. Musetti parte bene e tiene il primo game, ma Djokovic trova subito il break grazie a una serie di colpi profondi e precisi. Il serbo appare in controllo, ma il carrarino non molla: reagisce con grinta e piazza un controbreak di qualità, impreziosito da due passanti di rovescio vincenti.
La partita si accende e diventa un duello di nervi. Musetti, però, paga a caro prezzo alcuni doppi falli e gratuiti nei momenti decisivi, concedendo nuovamente il servizio a Djokovic, che allunga sul 5-3. L’azzurro trova la forza per restare in scia, strappando ancora la battuta al serbo per il 5-5, ma nel game successivo una serie di errori sotto rete gli costa carissimo.
Sul 6-5, Djokovic serve per il titolo e mette in mostra tutto il repertorio: dritto profondo, smorzata millimetrica e ace all’incrocio delle righe per chiudere il match. Poi l’urlo liberatorio, la maglietta strappata e l’abbraccio con il pubblico di Atene.
Djokovic infinito, Musetti esce tra gli applausi
Con questo successo, Novak Djokovic conferma ancora una volta la sua straordinaria continuità e la capacità di vincere anche nei momenti più difficili. Per Lorenzo Musetti, invece, resta l’amarezza della sconfitta ma anche la consapevolezza di aver disputato una delle migliori partite della sua carriera, spingendo il numero uno del mondo al limite per oltre due ore e mezza.
Un segnale importante per il futuro del tennis italiano, e la conferma che, quando è in fiducia, Musetti può giocarsela con chiunque.


