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Calenda si tatua il simbolo dell’Ucraina: l’ambasciata russa lo accusa di “seguire i nazisti”

Pubblicato: 09/11/2025 19:02

Un nuovo fronte polemico si è aperto tra Carlo Calenda e l’ambasciata russa in Italia, dopo che il leader di Azione ha pubblicato sui propri profili social la foto di un tatuaggio con il tryzub, il tridente simbolo nazionale dell’Ucraina. L’immagine, condivisa con orgoglio, ha immediatamente scatenato reazioni forti da parte della diplomazia russa, che ha interpretato il gesto come una provocazione politica in piena regola.

Secondo Mosca, quel simbolo rappresenterebbe non solo l’identità nazionale ucraina, ma anche — secondo la loro versione — un richiamo ai “seguaci dei nazisti e collaborazionisti ucraini”. Parole durissime contenute in una nota ufficiale, nella quale l’ambasciata ha accusato Calenda di essersi schierato con “coloro le cui mani sono sporche fino al gomito del sangue di ebrei, rom, ungheresi, russi e ucraini”.

La risposta del leader di Azione

Il leader di Azione non ha atteso a lungo prima di replicare. In un post pubblicato su X, Calenda ha risposto con toni fermi, difendendo il proprio gesto come un atto di libertà e solidarietà verso il popolo ucraino. “Verrete sconfitti. Come è stata sconfitta l’Urss. La libertà alla fine vince sempre sulla tirannia. E se vi mettete paura di un tatuaggio, vuol dire che ne siete già consapevoli”, ha scritto il politico romano, sottolineando il valore simbolico della sua scelta.

Le parole di Calenda hanno immediatamente rilanciato il dibattito sui social, dove il leader centrista ha ricevuto sostegno da diversi esponenti politici e cittadini, ma anche critiche da chi ha giudicato il gesto eccessivo.

Il significato del tryzub

Il tryzub, scelto da Calenda per il suo tatuaggio, è un antico simbolo che affonda le radici nella storia della Rus’ di Kiev e rappresenta oggi uno dei segni più riconoscibili dell’identità ucraina. È presente sullo stemma nazionale e sulle uniformi delle forze armate di Kiev, diventando negli ultimi anni un emblema di resistenza contro l’aggressione russa.

Con questo gesto, Calenda ha voluto ribadire il proprio sostegno all’Ucraina nel conflitto in corso, ma anche riaffermare — come ha precisato — un principio politico più ampio: quello della libertà dei popoli contro ogni forma di tirannia.

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