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“Salta la panchina”. Serie A, fatale la sconfitta di oggi. L’allenatore è ai saluti

Pubblicato: 09/11/2025 21:19

L’Atalanta sta attraversando un momento di profonda crisi in campionato, una situazione che getta ombre preoccupanti sul futuro della squadra e, in particolare, sulla posizione del suo allenatore, Ivan Juric. La sconfitta subita in casa contro il Sassuolo per 3 a 0 è l’ultimo, amaro capitolo di una striscia di risultati che ha completamente annullato l’entusiasmo generato dalla recente vittoria in Champions League a Marsiglia. La Dea, che in Europa ha saputo ritrovare un guizzo, sembra invece aver perso ogni bussola e motivazione sul fronte domestico. Il calendario della Serie A non sorride ai bergamaschi da tempo; per ritrovare l’ultima affermazione in campionato bisogna risalire a una data che ora appare lontanissima: il 21 settembre.

In quell’occasione, la squadra di Juric aveva espugnato il campo del Torino, ex club dell’allenatore croato, con un convincente 3 a 0. Da quel momento, il cammino in Serie A è stato un calvario fatto di cinque pareggi consecutivi che hanno frenato ogni ambizione di alta classifica, culminato con le due sconfitte consecutive nelle ultime due giornate. Prima del tracollo interno contro gli emiliani, l’Atalanta aveva già ceduto il passo ad Udine, perdendo per 1 a 0 la settimana precedente. La tanto attesa “magica notte europea” di Marsiglia, che nelle speranze di tifosi e dirigenza avrebbe dovuto fungere da miccia emotiva per la ripartenza, si è rivelata un fuoco di paglia, con la squadra che si è sciolta in modo incolore di fronte al Sassuolo. Con l’imminente arrivo della sosta per le nazionali, l’ipotesi dell’esonero di Ivan Juric, fino a qualche settimana fa sussurrata, diventa ora una seria e concreta opzione sulla scrivania della dirigenza di Zingonia.

Ottima prova e ascesa del Sassuolo

A fare da contraltare alla débâcle atalantina c’è la prova brillante e convincente del Sassuolo. La squadra emiliana ha dimostrato di essere in un ottimo periodo di forma, confermando le buone sensazioni delle ultime uscite e, grazie a questa significativa vittoria esterna, compie un salto in classifica, issandosi all’ottavo posto in attesa che si completi il quadro delle altre partite in programma. Il match è stato dominato dalle prestazioni individuali di alcuni giocatori chiave neroverdi, in particolare da un Domenico Berardi che sembra aver ritrovato lo smalto dei giorni migliori. L’attaccante ha siglato una doppietta personale e ha impreziosito la sua prestazione con un assist vincente, dimostrando di essere il vero faro tecnico della manovra del Sassuolo. A completare il tabellino per gli ospiti è stato il gol di Andrea Pinamonti, altro elemento che sta fornendo un contributo importante alla causa emiliana. La squadra di Alessio Dionisi, con la sua organizzazione e la determinazione mostrata, ha legittimato pienamente il risultato, ponendo l’Atalanta di fronte alla dura realtà della sua crisi. Questa vittoria per il Sassuolo non è solo un risultato, ma una dichiarazione di intenti sul proprio posizionamento nella parte medio-alta della classifica.

Panico in classifica e il rischio esonero per Juric

La prova incolore offerta dall’Atalanta mette in serio pericolo la stabilità della panchina di Ivan Juric. I risultati di questa fase del campionato hanno fatto scivolare la squadra in una posizione di classifica estremamente delicata: i bergamaschi si ritrovano ora al tredicesimo posto, un piazzamento nettamente al di sotto delle aspettative di inizio stagione e, cosa ben più grave, ad appena tre punti di distanza dal gruppone di squadre che in questo momento sta lottando per la salvezza. Il margine di sicurezza si è ridotto ai minimi termini, e le sconfitte interne, specialmente con un divario così netto, hanno un peso specifico enorme sia sul morale dell’ambiente che sulle decisioni dirigenziali. Tali risultati, in vista dell’imminente sosta per gli impegni delle nazionali, potrebbero davvero rivelarsi fatali per il tecnico croato. Il periodo di pausa rappresenta sempre un momento critico, poiché offre alla società il tempo necessario per riflettere, analizzare la situazione con calma fredda e, se necessario, prendere una decisione drastica come quella dell’esonero, senza l’immediata pressione di una partita da affrontare. La posizione di Juric è ormai compromessa da una serie di fattori che vanno oltre il campo.

Rapporti tesi tra l’allenatore e i calciatori

A complicare ulteriormente la situazione e a minare la credibilità di Ivan Juric all’interno dello spogliatoio sono le tensioni che si sono manifestate nelle scorse settimane con alcuni dei calciatori più rappresentativi della rosa. Il rapporto tra l’allenatore croato e alcuni elementi chiave dell’organico è apparso teso e fragile, segno di un disallineamento emotivo e tecnico che spesso prelude a crisi più profonde. Il primo episodio a sollevare clamore è stata la risposta polemica di Juric alle dichiarazioni rilasciate dal portiere Marco Carnesecchi, un segnale di come la comunicazione interna si sia fatta difficile e carica di nervosismo. L’apice delle tensioni si è toccato mercoledì sera, quando l’allenatore è stato protagonista di un’accesa discussione con l’attaccante nigeriano Ademola Lookman. Questo episodio non solo conferma il carattere notoriamente incendiario del mister, ma suggerisce anche che la gestione umana dello spogliatoio stia fallendo. Una squadra che non è più in sintonia con il suo tecnico, soprattutto nei momenti di difficoltà, è una squadra che fatica a trovare le risorse mentali per reagire, rendendo la sua leadership insostenibile nel lungo periodo.

Il profilo di Juric e i possibili sostituti

L’arrivo di Ivan Juric a Bergamo era stato fin dal principio un elemento di divisione nell’ambiente atalantino. La sua scelta, arrivata dopo un’annata difficile nella sua carriera, era stata dettata probabilmente dalla somiglianza tattica e filosofica con il suo predecessore di successo, Gianpiero Gasperini. La dirigenza aveva sperato di trovare in Juric un continuatore della linea aggressiva e offensiva che aveva caratterizzato il ciclo Gasperini, cercando di minimizzare l’impatto di un cambio tecnico. Tuttavia, i risultati e l’evidente mancanza di serenità nello spogliatoio hanno dimostrato che la sola somiglianza tattica non è sufficiente a garantire il successo. Il fallimento del progetto tecnico con Juric ha inevitabilmente riportato in auge i nomi che erano già stati in ballottaggio per la panchina atalantina al momento della scelta.

Tra i papabili a un eventuale subentro, che ora potrebbero tornare di grande attualità e di “moda” negli uffici di Zingonia, spiccano figure di elevato interesse come Thiago Motta, allenatore emergente e apprezzato per il suo gioco moderno, Raffaele Palladino, giovane tecnico che ha saputo imporsi per idee e risultati, e Roberto Mancini, il cui profilo e carisma internazionale rappresenterebbero una svolta radicale per l’ambiente. La scelta del prossimo allenatore, se l’esonero di Juric dovesse concretizzarsi, sarà un momento cruciale per determinare la direzione futura del club.

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