
Tre droni sono stati avvistati sorvolare la centrale nucleare di Doel, nel nord del Belgio, nella serata del 9 novembre. L’impianto, situato vicino ad Anversa, non ha interrotto le proprie attività, come confermato dal portavoce della compagnia energetica Engie, ma l’episodio ha riacceso l’attenzione sulla sicurezza delle infrastrutture strategiche del Paese.
Negli ultimi giorni, infatti, si sono moltiplicate le segnalazioni di velivoli non identificati in prossimità di siti sensibili. Il 3 novembre, l’esercito belga ha ricevuto l’ordine di abbattere qualsiasi drone sconosciuto avvistato sopra le basi militari. Il giorno successivo, una nuova segnalazione ha portato alla sospensione temporanea del traffico aereo all’aeroporto di Bruxelles, con alcuni voli deviati verso Liegi, poi anch’esso chiuso brevemente per un analogo episodio.
Particolare preoccupazione proviene dalla base aerea di Kleine Brogel, dove sospetti sorvoli si sono ripetuti per tre notti consecutive. Il ministro della Difesa, Theo Francken, ha definito gli avvistamenti un possibile caso di spionaggio, collegandoli alle recenti violazioni dello spazio aereo europeo attribuite alla Russia, pur senza indicare un responsabile diretto.
Fenomeni simili sono stati registrati anche in Germania, Danimarca e Paesi Bassi. L’indagine in corso dovrà ora stabilire l’origine dei droni e l’eventuale intenzionalità dietro queste incursioni altamente coordinate.


