
Le opposizioni chiedono l’azzeramento del Consiglio del Garante della Privacy dopo le rivelazioni dell’ultima puntata di Report. Pd, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra non vedono alternative: secondo i leader dei tre schieramenti, tutti i componenti dell’Autorità Garante per la Privacy dovrebbero dimettersi.
Taglia corto Giorgia Meloni, intercettata all’aeroporto in partenza per Bari: “L’Autoritry non è di nostra competenza, l’azzeramento è una decisione che spetta al collegio”, dice la premier. Precisando però che “questo garante è stato eletto durante il governo giallorosso, in quota Pd e M5S, ha un presidente in quota Pd, e dire che sia pressato dal governo di centrodestra sembra ridicolo. Ed è ridico che M5S e Pd non si fidino del garante della privacy che hanno scelto loro e non se la devono prendere con me. Forse potevano scegliere meglio. Poi sulla legge da cambiare si può discutere, se volete rifacciamo la legge ma non l’ho fatta io manco quella”.

Secondo Schlein, “le inchieste giornalistiche di Report hanno rivelato un sistema gestionale opaco, caratterizzato da numerosi conflitti di interesse e da una forte permeabilità alla politica. Senza un azzeramento e una ripartenza sarà impossibile ricostruire la fiducia dei cittadini nell’istituzione che deve tutelarne i diritti e assicurare la necessaria terzietà del collegio”. Dal Pd, Francesco Boccia annuncia che “il Pd presenterà una interrogazione urgente al governo”.

Il Movimento 5 Stelle attacca: “Serve un azzeramento immediato”
Sulla stessa linea anche il Movimento 5 Stelle, che usa toni ancora più duri e chiede un azzeramento immediato dell’organo, oltre alla convocazione del governo in Parlamento. “Dopo l’ulteriore ondata di rivelazioni di Report non ci sono più alibi: il Garante della Privacy va azzerato subito”, si legge in una nota del gruppo. E ancora: “Un’autorità che dovrebbe difendere i cittadini è diventata un covo di conflitti d’interesse, favoritismi, spese folli e legami politici imbarazzanti. Com’è possibile che Giorgia Meloni non dica nulla su questo vero e proprio scandalo? Forse perché i legami suoi e di sua sorella con Ghiglia la mettono in estremo imbarazzo? Forse il governo tace perché è complice? Fuori subito Ghiglia e tutto il collegio. Serve una nuova autorità, indipendente, trasparente, e che risponda ai cittadini e non a via della Scrofa”.

Scorza valuta le dimissioni: “Serve un’autorità forte e indipendente”
Dal Garante, intanto, anche Guido Scorza starebbe valutando le dimissioni. Non sorprende, dato che l’avvocato era stato eletto in quota 5 Stelle. “Viviamo nella società dei dati, il diritto alla privacy non è mai stato così importante nella vita delle persone. Non so immaginare il presente e il futuro senza un’Autorità di protezione dei dati forte, indipendente e autorevole. Specie in una stagione nella quale l’intelligenza artificiale e, con essa, una concentrazione inedita di potere tecnologico, economico e politico, proprio grazie ai dati personali, minaccia di governare l’intera società. Però si è innescato qualcosa che sta minando alla radice l’indipendenza e l’autorevolezza percepite dell’Autorità”.



