
Antonio Iannone, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e sottosegretario ai Trasporti, ha scatenato una vera e propria campagna social sulla vicenda della barca di Roberto Fico, candidato presidente della Regione per il centrosinistra. In 12 ore, Iannone ha pubblicato tre post sul suo profilo Facebook, culminati con una foto in cui si vede Fico a bordo del suo “presunto” gozzo, rilanciando le accuse di ormeggio abusivo avanzate da alcuni esponenti della destra.
La polemica era iniziata con un’interrogazione del 4 novembre al ministro Guido Crosetto, firmata dal senatore Antonio Rastrelli, secondo cui Fico avrebbe ormeggiato abusivamente una barca nel porto militare di Nisida. Il candidato del centrosinistra aveva replicato chiarendo di possedere un semplice gozzo usato e di non aver mai avuto imbarcazioni in ormeggi abusivi o sequestrati.
La strategia social di Iannone

Nei primi post, Iannone ha pubblicato immagini di un gozzo senza persone a bordo, accompagnate da descrizioni dettagliate sul valore dell’imbarcazione e sul suo presunto ormeggio abusivo a Nisida. “Indovinate di chi è questo gozzo ora ormeggiato a Procida? È uno sciallino 34 piedi che può ospitare comodamente quattro persone a dormire, il costo è di circa 500 mila euro ma da usato comunque occorrerebbero non meno di 150 mila euro. Vi fornisco un aiuto. Prima di essere portato a Procida era ormeggiato abusivamente in un sedime militare a Nisida”, scrive Iannone, alimentando la polemica contro il candidato centrosinistra.
Nel secondo post, il coordinatore campano di Fratelli d’Italia insiste: “Perché Fico non smentisce: che il gozzo ormeggiato a Procida è suo? Che quel gozzo è stato prima abusivamente ormeggiato a Nisida?”. L’obiettivo è mettere in discussione la coerenza del candidato rispetto al suo ruolo e alla sua immagine pubblica.
L’effetto disvelamento

Il terzo e ultimo post pubblicato da Iannone mostra Fico a bordo del gozzo in t-shirt e pantaloncini militari, mentre manovra una fune. L’ironia non manca: “Ma questo è Fico sul gozzetto di seconda mano?”, scrive il parlamentare. La pubblicazione rafforza la strategia comunicativa di Iannone, che punta a trasformare un episodio privato in tema di dibattito politico nazionale, in attesa della risposta ufficiale del ministro Crosetto.


