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Marco Rizzo, la foto rivela tutto: ecco chi appoggia davvero la sua candidatura. Pazzesco!

Pubblicato: 10/11/2025 11:03

Nel panorama politico italiano, dove le alleanze sembrano cambiare al ritmo delle stagioni, c’è chi sceglie di costruire il proprio percorso a partire da valori condivisi e passioni autentiche. È il caso di Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana Popolare (Dsp), che ha trovato un sostenitore inatteso ma coerente con la sua visione del territorio: lo scrittore e alpinista Mauro Corona. Due figure lontane per formazione e stile, ma unite da un legame profondo con la montagna veneta e dalla volontà di difendere chi la abita e la tiene viva ogni giorno.
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Durante la presentazione del programma a Belluno, Rizzo e Corona hanno condiviso il palco per lanciare un messaggio di identità, radicamento e autonomia. Non uno slogan di circostanza, ma un appello concreto contro l’abbandono delle aree montane e lo smantellamento dei servizi essenziali, una realtà che tocca da vicino molte comunità venete.

L’annuncio a Belluno e il sostegno di Mauro Corona

«Io e Mauro amiamo la montagna veneta, dove diminuiscono servizi e sanità per colpa di chi preferisce spendere per i carri armati», ha dichiarato Marco Rizzo durante l’incontro. Parole che hanno trovato l’appoggio convinto di Mauro Corona, presente accanto a lui come simbolo di un Veneto che non vuole più essere dimenticato.

«La mia conoscenza con Mauro è di lunga data – ha aggiunto Rizzo –. Entrambi abbiamo in comune l’amore per la montagna e la battaglia contro lo spopolamento di queste zone. Del resto, io sono un Alpino, Mauro è un uomo della Montagna. Il binomio è davvero impagabile».

Il candidato di Democrazia Sovrana Popolare, in corsa in solitaria per la presidenza della Regione Veneto, ha scelto Belluno per ribadire la sua visione di una politica più vicina alle persone e meno vincolata alle logiche dei grandi partiti.

La sfida politica in un Veneto stanco delle promesse

Rizzo non risparmia critiche alle forze tradizionali. «In Veneto si è stanchi di destra e sinistra che non mantengono le promesse. Il nostro slogan è Faremo quello che diciamo», ha affermato. Un messaggio diretto a un elettorato disilluso, che secondo il candidato ha assistito per anni a governi regionali e nazionali incapaci di rispondere ai bisogni reali del territorio.

Nelle parole di Rizzo, il Veneto diventa una regione “paradigma” dei problemi italiani: «Agricoltori bistrattati dall’Unione Europea, piccole e medie imprese piegate da dazi, costo dell’energia e immigrazione incontrollata». Non mancano poi le stoccate alla Lega, accusata di aver tradito le proprie radici autonomiste.

Le liste e i progetti per il territorio

Alla corsa di Rizzo si affianca una lista di candidati locali, con rappresentanti della provincia di Belluno: Monica Finco, Giuliano Donadon, Patrizia Caproni e Luca Zerbio. Tra i punti principali del programma emerge la volontà di preservare il paesaggio storico, umano e naturale del Veneto, attraverso un piano concreto di interventi.

«Abbiamo ideato un piano pubblico di manutenzione straordinaria del territorio affidato agli agricoltori – ha spiegato Rizzo – con l’azzeramento dell’Imu sui terreni agricoli. Proteggeremo il paesaggio anche da pale eoliche e fotovoltaico invasivo, valorizzeremo il settore primario e adotteremo politiche serie contro lo spopolamento di montagna e campagna».

L’obiettivo, sottolinea il leader di Democrazia Sovrana Popolare, è una «ricostruzione materiale e immateriale», capace di restituire al Veneto la sua autonomia decisionale e la sua dignità economica.

Una sfida contro i giganti della politica

Il discorso di Marco Rizzo assume toni fortemente critici verso la politica nazionale. «Il Veneto è da troppo tempo sotto scacco dei giochi politici romani – ha detto –. Due fabbriche di formazione del consenso, capeggiate da Meloni e Schlein, fingono di litigare mentre si inchinano all’Unione Europea e alle banche, contro gli interessi dei veneti».

Un’affermazione che sintetizza il posizionamento del movimento Dsp: fuori dagli schieramenti tradizionali, ancorato alla difesa della sovranità popolare e alla tutela delle economie locali.

Un binomio simbolico per la montagna veneta

L’immagine di Marco Rizzo e Mauro Corona insieme a Belluno non è soltanto un evento politico, ma un gesto simbolico. Rappresenta l’incontro tra chi, con linguaggi diversi, rivendica la dignità del territorio e di chi lo abita. In un Veneto segnato da spopolamento e crisi identitaria, la loro alleanza richiama un messaggio chiaro: la montagna non è periferia, ma cuore vivo della regione.

Con la forza della sua retorica e la spontaneità dello scrittore, Rizzo cerca di dare voce a chi spesso resta ai margini delle grandi decisioni. Il tempo dirà se la montagna, questa volta, riuscirà davvero a far sentire la sua voce.

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Ultimo Aggiornamento: 10/11/2025 11:42

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