
La manovra 2026 introduce importanti novità per l’Assegno unico universale, con incrementi medi di circa 10 euro al mese per famiglia e aumenti più consistenti per chi, grazie ai nuovi criteri, rientrerà in una fascia Isee più bassa. A spiegarlo è l’avvocata Lilla Laperuta, esperta di diritto del lavoro e contratti pubblici.
Le principali novità
Dal prossimo anno cambia la scala di equivalenza Isee, con nuove maggiorazioni per i nuclei numerosi:
- +0,10 per due figli
- +0,25 per tre figli
- +0,40 per quattro figli
- +0,55 per cinque o più figli
Effetto immediato: un Isee più basso e quindi importi più alti dell’Assegno unico e di altre prestazioni sociali.
Modificata anche la valutazione della prima casa: la soglia di esclusione del patrimonio immobiliare passa da 52.500 a 91.500 euro, con +2.500 euro per ogni figlio dal secondo in poi. Il risultato è una possibile riduzione dell’Isee fino a 3.300 euro.
Le maggiorazioni 2026
Crescono inoltre le somme destinate ai figli con disabilità:
- 122,7 euro per non autosufficienti (rispetto ai 120,6 del 2025)
- 111 euro per disabilità grave
- 99,4 euro per disabilità media
Alle madri under 21 spetteranno 23,4 euro, leggermente più dei 23 del 2025.
Per i figli successivi al secondo, le maggiorazioni varieranno:
- da 99,4 euro nelle fasce Isee più basse
- a 17,5 euro per le fasce più alte
Confermato anche il bonus per il secondo percettore di reddito, pari a 35 euro per la fascia minima.
Le nuove fasce Isee
Dal 2026 l’Assegno unico sarà suddiviso in tre fasce:
- Fascia A: fino a 17.520 euro
- Fascia B: tra 17.520 e 46.000 euro
- Fascia C: oltre 46.000 euro
Importi aggiornati:
- Assegno massimo: 204,4 euro (erano 201)
- Assegno minimo: 58,5 euro (erano 57,5)
La riforma farà cambiare fascia a molte famiglie:
- circa il 5% passerà da B ad A
- oltre il 10% da C a B
In totale, una famiglia su due beneficerà di un vantaggio economico.
Esempio: con due figli e Isee di 26.200 euro, l’assegno salirà da 315 a 321 euro mensili, grazie anche alla riduzione dell’Isee per la rivalutazione della prima casa.
Per ricevere gli importi aggiornati sarà necessario presentare la nuova Dsu entro il 30 giugno 2026; in caso contrario, da marzo l’assegno sarà erogato in misura minima, con arretrati automatici al momento dell’aggiornamento.
La Cassazione tutela i nonni che mantengono i nipoti
Una recente sentenza della Cassazione (n. 28627/2025) ha inoltre rafforzato i diritti dei nuclei familiari non tradizionali. La Corte ha confermato il diritto all’assegno per il nucleo familiare per una nonna che manteneva il nipote convivente, privo di adeguato sostegno da parte dei genitori.
Secondo i giudici, la “vivenza a carico” non coincide con la sola convivenza: serve la prova di un mantenimento continuativo e prevalente, dimostrabile anche tramite presunzioni. Nel caso esaminato, la nonna assicurava sostentamento economico stabile, la madre non aveva redditi adeguati e il padre era assente: un quadro «univoco» che ha portato alla conferma del diritto alla prestazione.
La manovra e la giurisprudenza recente, osserva Laperuta, vanno quindi nella stessa direzione: rafforzare il sostegno ai nuclei fragili e rendere l’Assegno unico sempre più aderente alle reali condizioni delle famiglie.


