
Un richiamo che sa di bollicine amare: la Commissione statunitense per la sicurezza dei prodotti di consumo (Cpsc) ha disposto il ritiro di 941.400 bottiglie di Prosecco Kirkland Signature Valdobbiadene, lo spumante a marchio privato di Costco. Il motivo è serio: alcune bottiglie potrebbero esplodere spontaneamente, anche se non toccate, a causa di un difetto di pressione interna o di una possibile anomalia del vetro.
La catena statunitense ha confermato che il richiamo riguarda esemplari non ancora aperti del Prosecco Superiore Docg che «possono rompersi improvvisamente». Già registrate dieci segnalazioni di bottiglie esplose o crepate, con un ferito da taglio.
Data la pericolosità, Costco sconsiglia di riportare le bottiglie in negozio: il rischio di rottura durante il trasporto sarebbe troppo alto. Le istruzioni ufficiali sono rigide:
– avvolgere la bottiglia in carta assorbente,
– inserirla in un sacchetto di plastica,
– smaltirla immediatamente nei rifiuti.
Un caso che pesa sui rapporti commerciali
La vicenda esplode – in tutti i sensi – in un momento già difficile per lo spumante italiano negli Usa, ancora segnato dai dazi dell’amministrazione Trump. Il Prosecco veneto esporta negli Stati Uniti circa 130 milioni di bottiglie, il 23% dell’export totale del settore. La Docg di Conegliano-Valdobbiadene, più piccola, ne esporta circa 3,5 milioni, soprattutto per ristorazione ed enoteche.
Sandro Bottega, figura di riferimento del comparto, fotografa il momento: da quando i dazi sono entrati in vigore, le importazioni verso gli Usa mostrano un calo «del 26%». Parallelamente cresce il canale duty free, unico a non subire la tariffazione aggiuntiva.
Produttori italiani preoccupati per l’immagine
Il richiamo di quasi un milione di bottiglie sta facendo il giro dei media, generando allarme anche in Italia. I produttori temono che il caso possa danneggiare l’intero settore, già costretto a difendersi dai cloni americani del Prosecco. Negli ultimi anni non sono mancati esempi discutibili: dal «Calsecco» californiano della Rack&Riddle fino a bottiglie di «Prosecco al THC» comparso di recente sugli scaffali statunitensi.
Ad aumentare la confusione c’è il fatto che le bottiglie coinvolte non appartengono a marchi storici veneti, ma sono un prodotto private label destinato esclusivamente al mercato Usa, dove si punta sulla marginalità più che sulla qualità. L’imbottigliatore è F&F Fine Wines International, che per la distribuzione utilizza il brand Ethica Wines.
Dove si trovavano le bottiglie a rischio
Le bottiglie ritirate sono riconoscibili da:
– vetro verde,
– etichetta e capsula viola,
– vendita esclusiva nei punti Costco di dodici Stati: Iowa, Illinois, Indiana, Kentucky, Michigan, Minnesota, Missouri, North Dakota, Nebraska, Ohio, South Dakota, Wisconsin.
L’episodio arriva da oltre oceano, ma riecheggia forte anche nelle colline venete: un incidente che rischia di far frizzare più del dovuto una delle eccellenze del made in Italy.


