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Armi a Kiev, scontro ai vertici: Salvini e Crosetto, due visioni opposte sull’Ucraina

Pubblicato: 15/11/2025 07:35

Il dibattito sull’invio di armi all’Ucraina da parte dell’Italia ha visto un nuovo acceso scontro tra i membri del governo, in particolare tra il Vice Premier e leader della Lega, Matteo Salvini, e il Ministro della Difesa, Guido Crosetto. L’occasione per la riemersione delle perplessità di Salvini è stata fornita dagli scandali di corruzione che hanno recentemente coinvolto figure di alto livello all’interno del governo ucraino, specificamente i ministri della Giustizia e dell’Energia, le cui dimissioni erano state richieste dal Presidente Zelensky.

Questa controversia sottolinea le profonde divisioni all’interno della maggioranza riguardo la strategia da adottare nel conflitto in corso, toccando temi sensibili come la gestione dei fondi italiani, l’efficacia del supporto militare e le possibili vie diplomatiche per la pace.

Le perplessità di Salvini sul rischio corruzione

Matteo Salvini ha espresso apertamente la sua preoccupazione che il continuo flusso di aiuti militari all’Ucraina possa involontariamente alimentare ulteriori fenomeni di corruzione nel Paese. Interrogato dai giornalisti in merito alla richiesta degli Stati Uniti di acquisto di armi per Kiev, il Vice Premier ha dichiarato: «Mi sembra che stiano emergendo gli scandali legati alla corruzione, poi coinvolgono il governo ucraino, quindi non vorrei che con quei soldi dei lavoratori, dei pensionati italiani si andasse ad alimentare ulteriore corruzione». La sua posizione riflette una visione scettica sull’efficacia dell’invio di armi come soluzione al conflitto.

Salvini ha ribadito che l’unica via percorribile è quella del dialogo, richiamando le indicazioni di figure come il Santo Padre e l’ex Presidente americano Donald Trump. Ha enfatizzato la necessità di «mettere intorno a un tavolo Zelensky e Putin e far tacere le armi», suggerendo che l’invio di altre armi non risolverà la situazione. Anzi, ha citato le recenti avanzate delle truppe russe come un segnale che l’interesse primario di tutti, e in particolare dell’Ucraina stessa, dovrebbe essere quello di fermare la guerra.

La ferma risposta di Crosetto a difesa di Kiev

Di fronte alle dichiarazioni di Salvini, il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha risposto con fermezza, ribadendo la necessità di non interrompere il supporto militare all’Ucraina. Pur dimostrando una premessa conciliante, affermando di comprendere le preoccupazioni del collega, Crosetto ha rapidamente assunto una posizione critica rispetto all’idea di giudicare un intero Paese per gli atti di pochi. Durante la Riunione del Gruppo dei Cinque a Berlino, che includeva Germania, Francia, Italia, Polonia e Gran Bretagna, il Ministro ha fatto un parallelo storico significativo: «Io non giudico un paese per due corrotti esattamente come gli americani e gli inglesi sbarcati in Sicilia non hanno giudicato l’Italia per la presenza della mafia ma sono venuti ad aiutare gli altri italiani, quelli onesti».

Secondo Crosetto, l’azione italiana in Ucraina segue la stessa logica di supporto ai cittadini onesti, auspicando che «i delinquenti ucraini siano messi in galera, insieme ai russi possibilmente». Il Ministro ha poi spostato il focus sulla natura del conflitto, sottolineando che gli attacchi russi si rivolgono nel 93% dei casi contro obiettivi civili, una statistica che dimostra come si tratti di una guerra della Russia contro i cittadini ucraini. Ha concluso che l’Europa ha compreso questa dinamica fin dall’inizio ed è per questo che è al fianco dell’Ucraina, evidenziando che il conflitto perdura solo per la «volontà di espansione di Putin».

Il sostegno reiterato del ministro degli Esteri Tajani

A rafforzare la linea del sostegno a Kiev è intervenuto anche il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha di fatto superato le incertezze espresse da Salvini. Tajani ha annunciato che un nuovo pacchetto di aiuti a favore dell’Ucraina è già pronto e sarà firmato «nelle prossime ore». Questo annuncio serve a confermare l’impegno continuo e sostanziale dell’Italia nel fornire assistenza a Kiev, in linea con le posizioni della maggior parte dei partner europei e della NATO. La rapidità con cui il Ministro degli Esteri ha comunicato l’imminente firma del pacchetto di aiuti suggerisce che, nonostante le discussioni interne, la linea ufficiale e operativa del governo rimane saldamente orientata a garantire il supporto necessario alla difesa ucraina.

Un contrasto che evidenzia le diverse visioni sulla pace

Il forte contrasto tra Salvini, Crosetto e Tajani non è solo un episodio di attrito politico, ma riflette due visioni antitetiche su come gestire la crisi internazionale e su quali siano i prioritari interessi nazionali. Da un lato, Salvini pone l’accento sul rischio finanziario e morale legato alla corruzione e spinge per una soluzione immediata attraverso la diplomazia a tutti i costi, preoccupato per le conseguenze interne e per l’escalation del conflitto. Dall’altro lato, Crosetto e Tajani sottolineano l’imperativo etico di sostenere una nazione invasa e la necessità di mantenere la credibilità internazionale dell’Italia e dell’Europa, insistendo sul fatto che l’unica causa della guerra è l’espansionismo russo. La dialettica in atto si svolge anche sullo sfondo di altri temi di attualità, come il rafforzamento dell’UE e il completamento del mercato interno, questioni che richiedono un fronte europeo unito ma che vengono continuamente sfidate dalla mancanza di una visione univoca tra gli Stati membri, e ora anche all’interno dello stesso governo italiano, sulla politica estera e di difesa. Il dibattito su armi, dazi e il nuovo assetto dei mercati (come suggerito dai video in evidenza) continua a dominare l’agenda politica e mediatica, confermando un periodo di disordine mondiale e di grande incertezza strategica.

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Ultimo Aggiornamento: 15/11/2025 07:39

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