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Guerra in Ucraina, la Russia intensifica gli attacchi ai treni e alla rete ferroviaria

Pubblicato: 15/11/2025 14:52
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Dall’inizio di luglio la guerra in Ucraina registra un’escalation senza precedenti degli attacchi russi contro la rete ferroviaria, un’infrastruttura considerata vitale per la logistica del Paese. Il vice primo ministro Oleksii Kuleba, responsabile delle infrastrutture, riferisce che gli attacchi contro il sistema ferroviario sono più che triplicati dall’inizio del 2025, causando danni per circa 1 miliardo di dollari.
Secondo i dati forniti da Kiev, dall’inizio dell’anno si contano 800 attacchi contro infrastrutture ferroviarie, con oltre 3.000 strutture danneggiate. A cambiare è anche la strategia di Mosca: «Con i droni Shahed più precisi – spiega Kuleba – ora prendono di mira singole locomotive e cercano di uccidere i macchinisti».

Un sistema logistico centrale per il Paese

In un territorio vasto come l’Ucraina, il ruolo delle ferrovie è cruciale. La rete trasporta più del 63% del traffico merci nazionale, inclusi i carichi agricoli, e il 37% del traffico passeggeri. Anche una parte consistente degli aiuti militari occidentali arriva via treno.
Dall’inizio dell’invasione su larga scala, gli aeroporti civili sono inutilizzabili: di conseguenza leader stranieri, delegazioni diplomatiche e migliaia di civili entrano ed escono dal Paese principalmente in treno. Oleksandr Pertsovskyi, a capo delle ferrovie statali Ukrzaliznytsia, conferma che l’avversario sta diventando più preciso e selettivo: «Stanno colpendo le locomotive con una mira sempre più accurata».

Le misure di difesa e gli attacchi più recenti

Per contrastare la nuova minaccia, l’Ucraina ha iniziato a dotare i treni di sistemi elettronici anti-drone e a creare unità di difesa aerea interne al personale ferroviario.
Uno degli episodi più gravi è avvenuto a Lozova, nella regione di Kharkiv, dove l’edificio principale della stazione è stato gravemente danneggiato. Binari e strutture di supporto sono stati colpiti in diversi impianti del Paese, ma ciò non ha fermato il flusso dei cittadini: i treni continuano a partire regolarmente, con lunghe file alle biglietterie. La direttrice della stazione, Tetyana Tkachenko, ha raccontato l’impatto dell’ultimo attacco: «Era notte, alle 2:44. Cinque treni erano presenti in stazione. È chiaro che l’obiettivo era colpire questo nodo strategico».

Lozova, un nodo strategico nel mirino

Lozova consente di raggiungere Dnipro, Sloviansk, Poltava e Kharkiv, ed è utilizzata per traffico passeggeri, merci, supporto militare ed evacuazione dei feriti dal fronte orientale. «La minaccia è enorme – spiega Tkachenko – perché i russi puntano direttamente alle aree di transito, alle locomotive e alle linee ad alta tensione».
Oleksandr Podvarchansky, responsabile della ferrovia locale, descrive i protocolli adottati: «A ogni allarme aereo dobbiamo fermare tutto. I passeggeri vengono portati nei rifugi e i treni vengono spostati in stazioni più sicure».

Gli obiettivi di Mosca e l’impatto sul materiale rotabile

Secondo Kuleba, Mosca starebbe perseguendo tre obiettivi principali: bloccare la logistica verso i porti del sud; interrompere il traffico ferroviario vicino al fronte, in regioni come Chernihiv e Sumy; «distruggere tutto» nel Donbass, cuore industriale dell’Ucraina.
Oltre agli attacchi diretti, la rete è colpita anche da falsi allarmi bomba, che rallentano o bloccano temporaneamente i servizi. I binari, pur danneggiati, vengono spesso riparati nell’arco di 24 ore; più complicati da sostituire sono i convogli e le locomotive, sempre più presi di mira.
L’esperto militare Serhii Beskrestnov ricorda che i treni rappresentano un bersaglio facile: «Sono lenti e seguono percorsi prevedibili». Con il continuo miglioramento della tecnologia dei droni e l’aumento della loro gittata, il rischio cresce: «Se i russi continueranno a colpire locomotive diesel ed elettriche, arriverà il momento in cui i binari saranno ancora intatti, ma non avremo più nulla per percorrerli».

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