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Gattuso crolla dopo la disfatta: l’Italia perde l’anima e lui chiede scusa ai tifosi

Pubblicato: 16/11/2025 23:02

Il finale di Italia-Norvegia è una scena muta. Rino Gattuso cammina piano verso la sala stampa, lo sguardo basso, la voce che quasi non esce. L’illusione del primo tempo è svanita nel giro di pochi minuti, travolta da una ripresa in cui gli Azzurri hanno smesso di essere squadra, lasciando campo libero a Haaland e ai compagni. La sconfitta per 4-1, pesante oltre ogni previsione, chiude una serata che somiglia a una resa, anche se il pass per i playoff era già nelle mani dell’Italia.
L’atmosfera è quella delle grandi occasioni rovinate. L’Europa che guarda, uno stadio pieno, un avvio promettente con il gol di Pio Esposito che apre la strada a un’Italia verticale, aggressiva, convincente. Poi la caduta, fragorosa: tutto ciò che aveva funzionato si sgretola in pochi minuti, lasciando spazio a una squadra timida, frenata, incapace di reagire alla prima difficoltà. È da qui che nasce l’espressione affranta del commissario tecnico, che davanti ai microfoni sceglie la via dell’onestà.

Verso i playoff

Gattuso non prova a cercare alibi. Afferma che il risultato pesa, ammette che la squadra ha smarrito coraggio e identità. Dice chiaramente che “dobbiamo chiedere scusa ai tifosi”, perché nel primo tempo l’Italia era una cosa, nel secondo un’altra. Lo ripete più volte, quasi per convincere se stesso: da quei quarantacinque minuti iniziali bisogna ripartire, perché lì almeno c’era una squadra vera. Il resto è un tracollo che ha lasciato segni profondi, dentro e fuori dal campo.
Il tecnico analizza con lucidità il momento in cui tutto è cambiato. “La partita è girata sul loro primo tiro in porta”, spiega, e da lì si è vista un’Italia che “ha iniziato ad avere paura”. Paura dell’errore, paura del contraccolpo, paura dell’avversario. Quel “braccino” di cui parla Gattuso diventa la chiave della disfatta: un limite mentale prima ancora che tattico, un problema che la Nazionale dovrà affrontare senza più rinvii. Intanto il commissario tecnico si prende sulle spalle la responsabilità dei 4 gol incassati, perché una serata così resta addosso e rischia di diventare un peso nei mesi a venire.
La buona notizia arriva dalla classifica. Nonostante la mazzata, l’Italia resta seconda nel girone e approda ai playoff di marzo, dove giocherà la semifinale in casa. Il sorteggio del 20 novembre definirà l’avversaria, pescando tra Svezia, Galles, Macedonia del Nord, Irlanda del Nord o Romania. È un percorso complicato, ma resta un percorso. E ciò che resta oggi è il volto di Gattuso, provato, quasi svuotato. Da domani servirà molto di più per ritrovare coraggio e identità.

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