
Il Caso Emanuela Orlandi torna nuovamente al centro dell’attenzione con un elemento che potrebbe segnare una svolta nelle indagini: il ritrovamento di un appunto inedito scritto proprio da Emanuela Orlandi. Questa scoperta emerge dal lavoro della commissione bicamerale d’inchiesta istituita per far luce sulla scomparsa della quindicenne cittadina vaticana e di Mirella Gregori, entrambe sparite nel 1983.
L’appunto, risalente a circa un mese prima della scomparsa di Emanuela, è stato rintracciato grazie agli accertamenti della commissione, che sta operando anche con la collaborazione del ROS dei Carabinieri. A rendere pubblica questa informazione è stato il presidente della commissione stessa, il senatore Andrea De Priamo, attraverso l’agenzia di stampa Ansa, sottolineando come questo documento possa potenzialmente aprire un nuovo filone d’indagine o arricchire con nuovi elementi il quadro investigativo già esistente.
L’appunto inedito e il riferimento a un teatro-cineforum
L’appunto in questione, classificato come inedito dagli inquirenti, sembra fare riferimento a un luogo chiamato “teatro-cineforum” denominato Il montaggio delle attrazioni. Secondo le prime indicazioni fornite dal senatore De Priamo, questo luogo si sarebbe trovato sulla via Cassia, un’area non molto distante dalla residenza del regista di B-movie Bruno Mattei. De Priamo ha specificato che Emanuela scriveva di questo specifico luogo e di uno spettacolo teatrale che vi era stato rappresentato poco più di un mese prima della sua scomparsa, avvenuta nel giugno 1983. La rilevanza di questo dettaglio è ancora oggetto di verifiche approfondite da parte della commissione, che mantiene il massimo riserbo sui contenuti specifici. Tuttavia, l’esistenza stessa di un documento scritto dalla giovane Emanuela, che in tanti anni di indagini non era mai emerso, è considerata una circostanza che “colpisce molto”.
I contatti con Bruno Mattei e la scuola di musica
La menzione del teatro-cineforum sulla via Cassia acquisisce un ulteriore livello di interesse a causa di un potenziale legame con il regista Bruno Mattei. Il presidente De Priamo ha infatti evidenziato che era già noto come Mattei avesse dei contatti con alcuni studenti della scuola di musica che era frequentata dalla stessa Emanuela Orlandi. Sebbene il documento non sia stato reso pubblico e il riserbo sia massimo, la convergenza tra un appunto personale di Emanuela che indica un luogo vicino alla residenza del regista e la preesistente conoscenza dei contatti di Mattei con l’ambiente della scuola di musica, suggerisce una pista investigativa che merita di essere esplorata con grande attenzione. Questo elemento in particolare potrebbe ricollegare la giovane ad ambienti e persone finora non pienamente considerati nelle indagini, spostando forse il focus anche su nuove zone della città rispetto a quelle tradizionalmente investigate, come appunto la via Cassia.
Lo studio sulle minorenni scomparse nel 1983
Il nuovo elemento si inserisce in un contesto più ampio di studi e analisi sul periodo della scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Un approfondimento specifico è stato condotto dalla dottoressa Jessica Leone, in collaborazione con NeuroIntelligence – Institute for Ethical Criminological Research di Franco Posa, focalizzato sulle minorenni scomparse a Roma tra il maggio e il giugno del 1983. Lo studio ha rivelato un dato sconcertante: in quel breve lasso di tempo, sono quasi 20 le minorenni scomparse che risultano essere coetanee di Emanuela.
La dottoressa Leone ha evidenziato in particolare sei casi di scomparsa avvenuti entro un raggio di 2,5 chilometri da Corso Rinascimento, il luogo in cui Emanuela fu vista per l’ultima volta. Estendendo l’analisi a 5 chilometri in linea d’aria dalla Città del Vaticano, il numero sale a 15 casi, includendo i sei precedenti. Questa concentrazione di sparizioni di ragazze adolescenti in un periodo e in un’area così ristretti suggerisce che il caso Orlandi potrebbe non essere isolato, ma parte di un fenomeno più vasto. L’appunto inedito sulla via Cassia, tuttavia, aggiunge una dimensione geografica diversa, che dovrà essere analizzata anche in relazione a questi altri casi di scomparsa, aprendo la possibilità di nuove analisi su questa e su altre zone della città.
Scavi e continui aggiornamenti sul caso
Parallelamente al lavoro della commissione bicamerale, continuano anche altre attività investigative che mantengono alta l’attenzione sul caso. Ad esempio, si continua a scavare alla Casa del Jazz a Roma. Questo luogo è stato indicato da alcune fonti come possibile sito di sepoltura non solo per i resti del giudice Paolo Adinolfi, ma anche per quelli di Emanuela Orlandi, come riportato in precedenza anche dalle dichiarazioni di Pietro Orlandi, fratello della ragazza scomparsa. Questi scavi e il ritrovamento dell’appunto inedito dimostrano che le indagini sul Caso Orlandi sono in una fase di grande dinamismo e che ogni giorno possono emergere nuovi elementi che, anche a distanza di oltre quarant’anni, continuano a tenere viva la speranza di una verità. La commissione, con il supporto di tutti gli organi investigativi, sta cercando di dare una risposta definitiva a un mistero che ha segnato la storia italiana e vaticana.


