
Una storia al limite dell’incredibile arriva dal Veneto e sembra uscita da un film noir. Un 69enne veneziano è stato arrestato e portato in carcere dopo una lunga serie di reati economici e raggiri che si sono accumulati nel corso di diversi anni. A eseguire l’ordine di carcerazione sono stati i carabinieri di Marghera, che lo hanno condotto nel penitenziario di Santa Maria Maggiore, dove dovrà scontare una pena definitiva di 5 anni e 11 mesi.
Il suo passato giudiziario racconta un percorso costellato di frodi e inganni: condanne per simulazione di reato, danneggiamento fraudolento di beni assicurati, appropriazione indebita in concorso e violazioni della legge fallimentare. Tutte pene poi riunite in un’unica esecuzione dalla Procura di Udine, che ha ricostruito un quadro di comportamento sistematicamente truffaldino.
Un gesto estremo per ingannare l’assicurazione

Tra i casi più inquietanti spicca un episodio del 2013, tra Jesolo e Udine, che ha lasciato senza parole anche gli inquirenti. L’uomo avrebbe infatti compiuto una vera e propria auto-mutilazione, presentandola come un incidente stradale per ottenere un generoso risarcimento assicurativo. Un piano studiato nei minimi dettagli che, però, è stato smascherato grazie alle indagini successive.
Formalmente, il delitto è stato inquadrato come “mutilazione fraudolenta della propria persona”: una norma del codice penale che punisce chi si procura volontariamente un danno fisico per trarne un vantaggio economico. In sostanza, una truffa portata all’estremo, che coinvolge non solo le compagnie assicurative ma anche il sistema sanitario, costretto a intervenire per un danno completamente simulato.
Una condotta che allarma la società

Il legislatore considera queste azioni di particolare gravità sociale: dietro gesti del genere non c’è solo l’inganno, ma anche la volontà di piegare il sistema a proprio vantaggio. E quando, come nel caso del 69enne veneziano, la mutilazione si inserisce in un mosaico di falsi incidenti e truffe assicurative, la pena diventa inevitabilmente pesante.
Ora l’uomo sconterà quasi sei anni di reclusione, pagando il prezzo di una vita trascorsa tra inganni e raggiri. Una vicenda che fa riflettere su come l’avidità possa spingere a superare ogni limite, anche quello del proprio corpo.
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