
Nelle comunità scolastiche alcune figure riescono a lasciare un’impronta che va ben oltre il semplice ruolo professionale. Ci sono insegnanti che trasformano la quotidianità delle lezioni in un’esperienza capace di accompagnare gli alunni per anni, anche dopo aver terminato il percorso in classe. La loro presenza diventa un punto fermo, un riferimento affettuoso e competente, che unisce e guida.
Quando queste figure vengono a mancare, il vuoto che lasciano si riflette non solo tra colleghi e famiglie, ma anche in generazioni di bambini cresciuti con il loro esempio. La comunità si stringe, ricordando momenti, gesti e parole che hanno costruito legami profondi e duraturi.
L’addio alla maestra Paola Camia, “capace di non lasciare mai nessuno indietro”
Solo dal terzo paragrafo emergono i dettagli. Paola Camia, 61 anni, insegnante amatissima della Primaria Rinnovata Pizzigoni di Milano, è scomparsa la scorsa settimana a causa della recidiva di una malattia che l’ha portata via in poche settimane. La maestra, nota per la sua creatività – dalla bacchetta magica di Harry Potter usata per spiegare il regolamento scolastico ai laboratori poetici fatti ritagliando parole dai giornali – lascia un ricordo indelebile in colleghi, famiglie ed ex alunni. «Paola era così: s’inventava sempre qualcosa di nuovo… sapeva tessere per non lasciare mai nessuno indietro», racconta la preside Anna Teresa Ferri.
In tanti si sono riuniti il 15 novembre nella chiesa di Gesù, Giuseppe e Maria in Mac Mahon per darle l’ultimo saluto: ex studenti ormai grandi, genitori, insegnanti e amici.
Sul sito della scuola è comparsa una lunga dedica ispirata ai versi di Ivano Fossati: «C’è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare…». I colleghi la ricordano per la sua delicatezza: «Ci hai lasciato con un filo di voce e in punta di piedi… Sentiamo la tua voce che racconta di Cecilia, la tua nipotina».
La preside sottolinea la sua straordinaria capacità di accoglienza: «Quante volte mi hai detto: Non si preoccupi preside, lo prendiamo noi… e concludevi sempre con un Ce la faremo». Anche Veruska Mandelli, titolare di Mondomusica e assessore alla cultura del Municipio 8, la ricorda con affetto: «Aveva la capacità di mantenere sempre la calma, la dolcezza… un affetto semplice, ma di quelli che rimangono dentro».


