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Epstein, gli Stati Uniti aprono il vaso di Pandora: approvata la legge per desecretare i file. Ora la palla passa al Senato

Pubblicato: 18/11/2025 22:10

L’approvazione del disegno di legge da parte della Camera degli Stati Uniti per obbligare il Ministero della Giustizia a divulgare tutti i fascicoli relativi al controverso caso Epstein rappresenta un momento cruciale e di grande rilevanza nel panorama politico e giudiziario americano. Questo risultato è stato raggiunto con una schiacciante maggioranza, superando la soglia dei due terzi dei voti necessari, un dato che sottolinea la forte volontà bipartisan di fare luce su una vicenda che per anni è stata avvolta da misteri, teorie cospiratorie e sospetti di insabbiamento.

La votazione, quasi unanime con un risultato di 427 voti a favore e un solo contrario, invia un messaggio inequivocabile sulla domanda di trasparenza che proviene tanto dal Congresso quanto dall’opinione pubblica, in particolare dalle sopravvissute agli abusi di Jeffrey Epstein e dei suoi complici.

La battaglia per la trasparenza e le pressioni politiche

L’iter legislativo del cosiddetto “Epstein Files Transparency Act” non è stato affatto semplice. L’iniziativa, promossa da tempo da un fronte bipartisan guidato dai Rappresentanti Ro Khanna (Democratico) e Thomas Massie (Repubblicano), aveva incontrato inizialmente una feroce resistenza da parte della leadership repubblicana della Camera e del Presidente in carica Donald Trump, che per mesi aveva etichettato la questione come una “montatura democratica”.

La svolta è arrivata solo quando una “discharge petition”, uno strumento procedurale che consente ai deputati di forzare un voto bypassando la leadership camerale, ha raggiunto la maggioranza delle firme necessarie. Di fronte all’evidenza che il voto si sarebbe svolto comunque con un’alta probabilità di successo, il Presidente Trump ha cambiato radicalmente posizione, esortando i repubblicani a votare a favore della legge e promettendo di firmarla qualora fosse approvata dal Senato. Questo capovolgimento ha di fatto aperto la strada al trionfo schiacciante della misura, dimostrando l’efficacia della pressione congiunta di democratici, alcuni repubblicani dissidenti e, soprattutto, delle voci delle vittime.

Dettagli del disegno di legge e i prossimi passi

Il disegno di legge appena approvato impone al Procuratore Generale di rendere pubblici tutti i documenti, le comunicazioni e i materiali investigativi non classificati in possesso del Dipartimento di Giustizia, dell’FBI e degli uffici dei Procuratori degli Stati Uniti, relativi a Jeffrey Epstein e alla sua complice Ghislaine Maxwell, entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge. È fondamentale notare che la legislazione prevede eccezioni esplicite per tutelare le informazioni personali delle vittime, dei testimoni e di altri soggetti non implicati penalmente, consentendo le necessarie redazioni dei documenti per prevenire ulteriori danni e salvaguardare le indagini federali ancora in corso. Nonostante queste garanzie, il Presidente della Camera, Mike Johnson, pur votando a favore, ha espresso preoccupazioni su presunte “gravi carenze” nel testo e ha suggerito che il Senato apporti degli emendamenti per rafforzare ulteriormente la protezione delle vittime. Ora, con l’approvazione della Camera, la “palla passa al Senato”.

Il passaggio al Senato e l’incertezza del futuro

L’attenzione si sposta ora sull’Aula del Senato, dove la maggioranza repubblicana, guidata dal Leader John Thune, dovrà decidere la sorte del provvedimento. Il Leader di minoranza democratico, Chuck Schumer, ha già annunciato che si muoverà per portare la legge in discussione e votazione immediata, sottolineando come il popolo americano meriti piena trasparenza. Nonostante alcuni repubblicani, come il senatore Thune, abbiano manifestato l’intenzione di agire rapidamente data l’enorme maggioranza ottenuta alla Camera e la promessa di firma da parte del Presidente, restano incertezze sul fatto che il Senato possa effettivamente modificare il testo. Qualsiasi emendamento in Senato obbligherebbe la legge a tornare alla Camera per una nuova approvazione, un processo che i promotori del disegno di legge temono possa essere usato come una tattica dilatoria per ostacolare la divulgazione immediata dei fascicoli. La posta in gioco è altissima: la potenziale rivelazione di migliaia di documenti potrebbe svelare la piena portata della rete criminale di Epstein e le connessioni con figure di potere di rilevanza globale, portando una parziale giustizia e verità per le numerose vittime che attendono da anni.

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