
La recente e pesante sconfitta subita dall’Italia contro la Norvegia ha avuto ripercussioni significative e immediatamente misurabili sul palcoscenico calcistico internazionale. Questa battuta d’arresto non è stata solo una delusione sportiva, ma ha innescato una dolorosa retrocessione nel Ranking FIFA, la classifica mondiale che misura lo stato di forma e la competitività delle nazionali. La Nazionale Italiana è scivolata fino al 12° posto, un piazzamento che rappresenta il peggior risultato raggiunto dagli Azzurri a partire dal 2020. Questa discesa ha un peso che va ben oltre la semplice cifra, toccando profondamente l’immagine internazionale della squadra e, cosa ben più cruciale, compromettendo la sua posizione in vista dei futuri sorteggi per le grandi competizioni internazionali.
La nuova composizione della top 12 mondiale
L’Italia, dopo questa caduta, si ritrova immediatamente fuori da quelle dieci posizioni di vertice che aveva occupato con una certa stabilità per diversi anni. In cima alla classifica, a dettare legge, si posiziona la Spagna, che si conferma la squadra da battere a livello globale. A seguire, la lotta per il podio vede coinvolte l’Argentina, subito dietro, e la Francia, che completano un terzetto di nazionali di altissimo livello. Al quarto posto si piazza l’Inghilterra, seguita dal Brasile, che mantiene un posto tra le grandi nonostante i recenti alti e bassi. La sesta e settima posizione sono occupate, rispettivamente, dal Portogallo e dall’Olanda, due potenze europee costantemente ai massimi livelli. La top ten si completa con il Belgio, la Germania, la Croazia e il Marocco, quest’ultima l’unica rappresentante africana tra le prime dodici e un esempio di costante crescita. L’Italia, con il suo dodicesimo piazzamento, si ritrova dunque ad inseguire queste undici nazionali.
L’impatto dei risultati recenti
Solo poche settimane prima degli impegni contro la Moldavia e, successivamente, contro la Norvegia, la Nazionale Italiana occupava un ben più rassicurante nono posto nel Ranking FIFA. L’aspettativa era quella di consolidare questa posizione o addirittura migliorarla, ma i risultati ottenuti sul campo hanno radicalmente ribaltato questa prospettiva. La vittoria sofferta e poco convincente contro la Moldavia aveva già lanciato segnali di una certa fragilità, ma è stato il pesante ko subito contro la Norvegia a provocare il vero e proprio tonfo in classifica. Questa doppia prestazione, con l’aggravante della sconfitta più netta, ha fatto precipitare gli uomini guidati dal tecnico Gattuso fuori dalla prestigiosa Top 10 mondiale. La perdita di punti in base all’algoritmo del Ranking FIFA è stata drammatica, riflettendo la serietà della sconfitta subita e il valore degli avversari coinvolti.
Le conseguenze per il Mondiale 2026
È fondamentale sottolineare che il nuovo posizionamento nel Ranking FIFA non compromette l’attuale percorso di qualificazione dell’Italia. Gli Azzurri giocheranno regolarmente i playoff previsti per il mese di marzo, mantenendo intatta la possibilità di staccare il pass e ottenere la qualificazione al Mondiale 2026. La criticità, tuttavia, non riguarda il come arrivare, ma il cosa accade dopo l’eventuale qualificazione. Se l’Italia dovesse riuscire a ottenere un posto al Mondiale, il suo attuale 12° posto le impedirebbe di rientrare tra le teste di serie nel sorteggio dei gironi. Questo è un dettaglio di importanza capitale che non può essere sottovalutato. Non essere testa di serie significa non avere la garanzia di evitare le squadre più forti del mondo nella fase a gironi. Un sorteggio più difficile potrebbe complicare notevolmente il cammino iridato degli Azzurri, aumentando esponenzialmente il rischio di finire in gironi della morte o, comunque, in raggruppamenti composti da avversari di livello eccezionalmente elevato. La retrocessione nel ranking, dunque, sebbene non impedisca la qualificazione, rende la strada verso la gloria molto più impervia.
La necessità di un riscatto immediato
La situazione attuale impone alla Nazionale Italiana una necessità di riscatto non solo morale, ma anche tecnico e di immagine. Rientrare nelle prime dieci posizioni del Ranking FIFA prima dei sorteggi cruciali è l’obiettivo primario per mitigare il danno. Ogni partita, in particolare quelle che valgono per le qualificazioni o amichevoli contro avversari di alto livello, diventa un’occasione per guadagnare punti preziosi e risalire la china. Il lavoro di Gattuso e del suo staff dovrà concentrarsi non solo sulla preparazione per i playoff, ma anche sulla capacità di ottenere vittorie convincenti e con margini ampi, elementi che vengono premiati dall’algoritmo della classifica. Solo un’inversione di tendenza rapida e decisa potrà rimettere l’Italia sulla giusta rotta, allontanando il fantasma di un cammino Mondiale eccessivamente complicato e restituendo agli Azzurri il prestigio internazionale che da sempre li contraddistingue.


