
“Non posso negarlo”. Nel pieno della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco, Andrea Sempio torna a parlare e racconta il peso delle indagini sulla sua quotidianità. Ospite della trasmissione “Cinque minuti”, l’uomo – nuovamente indagato per l’omicidio di Chiara Poggi – ha ammesso di sentirsi “un po’ perseguitato”. Stasera Sempio sarà anche ospite di Porta a Porta, sempre con Bruno Vespa.
Andrea Sempio, abbattuto nel corpo e nella mente
Andrea Sempio appare affaticato, fisicamente e psicologicamente. L’ultimo periodo ha provato il suo fisico, che si mostra appesantito, e si presenta in studio con uno dei celebri maglioni che ormai fa parte dell’immaginario che lo vede in maniche lunghe ad ogni stagione. Si presenta con una posa innaturale, le mani sempre celate, anche quando è in piedi sono dietro la sua schiena. Un dettaglio che non passa inosservato: in molti si sono chiesti come mai Sempio non si mostrasse mai, neanche in piena estate, a maniche corte.+
Sempio descrive una vita sospesa, lontana dalla normalità: “Sono tornato a vivere nella cameretta di quando ero ragazzo, a quasi 40 anni. Sono chiuso lì, non posso fare nulla. È come essere ai domiciliari”. Un disagio che, spiega, si ripresenta ciclicamente ogni volta che le indagini tornano a concentrarsi su di lui: “C’è un certo accanimento, spero in buona fede”.
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Stasera Sempio sotto interrogatorio da Bruno Vespa, quante ne avrà "cannate" #garlasco #sempio #cinqueminuti pic.twitter.com/TNzgrJZdLz
— Lisi 🦋 (@LollipittoC) November 19, 2025
Nel corso dell’intervista ha risposto anche sulla nota trovata in casa, il famoso foglio su cui il padre avrebbe scritto “Venditti gip archivia x 20-30 euro”. Sempio ha definito quell’annotazione un semplice appunto sui costi per ritirare i documenti dell’archiviazione, precisando che tra gli atti è stato rinvenuto anche un altro elenco, molto più dettagliato, relativo alle “spese serie”: “Mio padre segnava tutto, dalle parcelle degli avvocati a quelle del consulente. Quell’appunto esiste, ma non è ancora uscito sui giornali”.
Il dibattito sulla vicenda resta aperto, mentre l’indagato continua a denunciare il clima di pressione che lo circonda da anni.


