
La Commissione europea ha presentato un nuovo pacchetto dedicato alla mobilità militare, con l’obiettivo di arrivare entro il 2027 alla creazione di una vera area europea di mobilità militare. Un passo che, nelle intenzioni dell’esecutivo Ue, avvicina il continente a un sistema simile a uno “Schengen militare”, pensato per semplificare e velocizzare gli spostamenti delle forze armate all’interno dell’Unione.
Tra i punti centrali rientra l’armonizzazione normativa, con regole comuni Ue sui movimenti transfrontalieri: autorizzazioni da rilasciare entro tre giorni, procedure doganali semplificate e un quadro unico per le operazioni militari europee e Nato.
Un nuovo sistema di risposta rapida
Bruxelles propone anche la creazione del Sistema europeo di risposta potenziata per la mobilità militare (Emers), uno strumento per attivare procedure accelerate e garantire accesso prioritario alle infrastrutture critiche in situazioni di emergenza, a beneficio delle forze armate impegnate in operazioni congiunte.
Un capitolo rilevante del pacchetto riguarda la resilienza delle infrastrutture. La Commissione punta a modernizzare i principali corridoi di trasporto europeo, adattandoli a standard a duplice uso e proteggendo i punti più sensibili con un nuovo toolbox per la resilienza. L’obiettivo è rendere porti, ferrovie, ponti e reti logistiche più solidi e funzionali anche per esigenze militari.
Capacità condivise e fondi di solidarietà
L’esecutivo europeo intende favorire un maggiore livello di cooperazione tra gli Stati membri attraverso un sistema di condivisione delle capacità, sostenuto da un fondo di solidarietà e dalla possibile introduzione di un Sistema informativo digitale dedicato alla mobilità militare. Una rete pensata per aumentare disponibilità, interoperabilità e rapidità di risposta.
Il pacchetto prevede inoltre un nuovo Gruppo di trasporto per la mobilità militare e un Comitato Ten-T rafforzato, incaricati di guidare l’attuazione delle misure. Ogni Stato membro dovrà inoltre nominare un coordinatore nazionale per la gestione delle operazioni di trasporto militare transfrontaliero.
La tabella di marcia per l’industria della difesa europea
Parallelamente, la Commissione ha diffuso una tabella di marcia per la trasformazione dell’industria europea della difesa, pensata per sostenere l’innovazione e accelerare l’adozione di nuove tecnologie da parte del settore.
Le quattro priorità individuate sono:
- sostenere gli investimenti nelle imprese della difesa;
- accelerare lo sviluppo tecnologico;
- ampliare l’accesso alle capacità industriali;
- promuovere le competenze necessarie a mantenere il vantaggio tecnologico europeo.
L’esecutivo richiama la necessità per l’Europa di “rafforzare la propria resilienza” e creare un ecosistema che unisca industria, innovatori e comunità tecnologica, anche alla luce delle lezioni apprese dalla guerra in Ucraina.
Mobilità militare come leva economica
Presentando il pacchetto, il commissario europeo ai Trasporti Apostolos Tzitzikostas ha rimarcato il carattere duale dei progetti previsti: infrastrutture ammodernate per esigenze militari porteranno benefici anche ai trasporti civili e al commercio.
Rendere un porto più profondo o rinforzare un ponte, ha spiegato il commissario, non faciliterà soltanto i movimenti delle forze armate, ma anche quelli delle merci. Secondo Bruxelles, il piano ha quindi un potenziale impatto positivo sull’intera economia del mercato unico e potrebbe generare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro nei prossimi cinque anni.


