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“Il responsabile sei tu”. Elia ucciso a 8 anni dalla mamma, la scoperta agghiacciante

Pubblicato: 19/11/2025 10:24

Una tragedia senza fine, quella che ha sconvolto l’Italia in queste ore: prima il ritrovamento in mare del cadavere di una donna e poi, nel suo appartamento, quello di un bambino di nove anni. Sono mamma e figlio, per gli inquirenti si tratterebbe di un caso di omicidio-suicidio. Tutto è avvenuto tra il pomeriggio e la sera del 18 novembre a Calimera (Lecce). Il bimbo aveva 9 anni e si chiamava Elia, la mamma di anni ne aveva 36. A dare l’allarme era stato il papà del bambino che non riusciva a mettersi in contatto con la donna (dalla quale era separato) e il figlio. Una tragedia che riporta alla memoria l’omicidio del piccolo Giovanni a Muggia.

Nel pomeriggio il corpo della donna, Najoua Minniti, viene recuperato al largo di Torre dell’Orso. Ore dopo c’è la seconda tragica scoperta: nella sua casa di via Montinari c’è il cadavere del figlioletto Elia. Il corpo nella camera da letto, con segni compatibili con una morte violenta. L’autopsia chiarirà come è morto, ma non sembrano esserci dubbi sul fatto che il piccolo sia stato ucciso. Per chi indaga l’ipotesi prevalente è quella dell’omicidio-suicidio: la donna avrebbe ucciso il figlio e poi si sarebbe tolta la vita gettandosi in mare.

A lanciare l’allarme era stato il padre del bimbo quando, andando a prendere il figlio a scuola non lo ha trovato. Quindi le telefonate a vuoto per rintracciare lui e la mamma. Allora è corso dai carabinieri per denunciarne la scomparsa. Quasi contestualmente veniva trovato il cadavere della donna e, dopo un po’, quello del bambino.

La donna era originaria di Polistena (Reggio Calabria) ma residente a Calimera. Era una lavoratrice stagionale nei villaggi turistici. Elia frequentava la quarta elementare. Gli inquirenti scavano nel rapporto tra la donna e l’ex marito, con cui i rapporti sarebbero tesi.

Le parole agghiaccianti nell’esposto

La donna viveva ormai separata dal padre del bambino. Quest’ultimo, in un esposto formale inviato al Comune di Calimera (Lecce) il 16 dicembre 2024 — documento mostrato oggi in diretta durante Ore 14, il programma di Rai 2 condotto da Milo Infante — aveva riferito: «Io sottoscritto ho ricevuto una visita della mia ex compagna. Dopo una breve conversazione sulla gestione delle festività natalizie, la signora ha affermato di considerarmi responsabile per qualunque cosa potesse accadere a lei o al bambino».

Secondo quanto ricostruito dalla trasmissione, l’uomo, turbato dalle parole pronunciate dall’ex compagna, decise di segnalare la situazione alle autorità comunali per mettere nero su bianco le proprie preoccupazioni. Nell’esposto riportò fedelmente alcune delle frasi dette dalla donna quel giorno: «Saluta bene Elia perché lo porto con me»; «è già successo che mi sia recata con l’auto fino al mare»; «ritieniti responsabile di qualsiasi cosa succeda a me ed a Elia».

“Le ultime ore hanno profondamente sconvolto la nostra comunità”, scrive il sindaco Gianluca Tommasi su Facebook. “La tragedia che ci ha colpiti, il ritrovamento in mare del corpo di una nostra concittadina e, poco dopo, quello del figlio nella loro abitazione, rappresenta un dolore immenso e difficile da comprendere. In questo momento così duro, desidero esprimere, a nome mio e dell’intera Amministrazione, la più sincera vicinanza alla famiglia e a tutti coloro che conoscevano e volevano bene queste due vite spezzate. Un pensiero particolare va ai bambini e ai ragazzi del nostro paese, che più di tutti rischiano di essere colpiti dalla paura e dalla confusione. Come comunità abbiamo il dovere di proteggerli, accompagnandoli con attenzione e con il giusto linguaggio, senza esporli a informazioni o commenti che possano generare ulteriore ansia”. Poi chiede di lasciare spazio al lavoro delle forze dell’ordine, “evitando la diffusione di voci, supposizioni o ricostruzioni non verificate, che rischiano solo di aumentare lo smarrimento e il dolore. Oggi più che mai dobbiamo restare uniti. Raccogliamoci nel silenzio, nella vicinanza reciproca e nel rispetto”.

Il mistero della lite al telefono


I rapporti tra Najoua Minniti e l’ex marito sembrano fossero tesi già da tempo, come riferisce il Corriere della Sera. Una parte delle indagini è infatti concentrata sulla ricostruzione del legame personale tra i due genitori, oltre che sulle ultime ore prima della morte della donna e del bambino, avvenute — almeno in apparenza — a breve distanza l’una dall’altra. Nel frattempo, dalle prime testimonianze, emerge che la 35enne avrebbe avuto una discussione telefonica intorno alle 12.30 di martedì 18 novembre, prima di allontanarsi in auto. Minniti lavorava come stagionale nei villaggi turistici e, negli ultimi mesi, oltre ai problemi economici, pare fosse segnata anche da alcune fragilità personali.

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Ultimo Aggiornamento: 19/11/2025 15:08

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