
Una tragedia senza fine, quella che ha sconvolto l’Italia in queste ore: prima il ritrovamento in mare del cadavere di una donna e poi, nel suo appartamento, quello di un bambino di nove anni. Sono mamma e figlio, per gli inquirenti si tratterebbe di un caso di omicidio-suicidio. Tutto è avvenuto tra il pomeriggio e la sera del 18 novembre a Calimera (Lecce). Il bimbo aveva 9 anni e si chiamava Elia, la mamma di anni ne aveva 36. A dare l’allarme era stato il papà del bambino che non riusciva a mettersi in contatto con la donna (dalla quale era separato) e il figlio. Una tragedia che riporta alla memoria l’omicidio del piccolo Giovanni a Muggia.
Nel pomeriggio il corpo della donna, Najoua Minniti, viene recuperato al largo di Torre dell’Orso. Ore dopo c’è la seconda tragica scoperta: nella sua casa di via Montinari c’è il cadavere del figlioletto Elia. Il corpo nella camera da letto, con segni compatibili con una morte violenta. L’autopsia chiarirà come è morto, ma non sembrano esserci dubbi sul fatto che il piccolo sia stato ucciso. Per chi indaga l’ipotesi prevalente è quella dell’omicidio-suicidio: la donna avrebbe ucciso il figlio e poi si sarebbe tolta la vita gettandosi in mare.

A lanciare l’allarme era stato il padre del bimbo quando, andando a prendere il figlio a scuola non lo ha trovato. Quindi le telefonate a vuoto per rintracciare lui e la mamma. Allora è corso dai carabinieri per denunciarne la scomparsa. Quasi contestualmente veniva trovato il cadavere della donna e, dopo un po’, quello del bambino.
La donna era originaria di Polistena (Reggio Calabria) ma residente a Calimera. Era una lavoratrice stagionale nei villaggi turistici. Elia frequentava la quarta elementare. Gli inquirenti scavano nel rapporto tra la donna e l’ex marito, con cui i rapporti sarebbero tesi.

“Le ultime ore hanno profondamente sconvolto la nostra comunità”, scrive il sindaco Gianluca Tommasi su Facebook. “La tragedia che ci ha colpiti, il ritrovamento in mare del corpo di una nostra concittadina e, poco dopo, quello del figlio nella loro abitazione, rappresenta un dolore immenso e difficile da comprendere. In questo momento così duro, desidero esprimere, a nome mio e dell’intera Amministrazione, la più sincera vicinanza alla famiglia e a tutti coloro che conoscevano e volevano bene queste due vite spezzate. Un pensiero particolare va ai bambini e ai ragazzi del nostro paese, che più di tutti rischiano di essere colpiti dalla paura e dalla confusione. Come comunità abbiamo il dovere di proteggerli, accompagnandoli con attenzione e con il giusto linguaggio, senza esporli a informazioni o commenti che possano generare ulteriore ansia”. Poi chiede di lasciare spazio al lavoro delle forze dell’ordine, “evitando la diffusione di voci, supposizioni o ricostruzioni non verificate, che rischiano solo di aumentare lo smarrimento e il dolore. Oggi più che mai dobbiamo restare uniti. Raccogliamoci nel silenzio, nella vicinanza reciproca e nel rispetto”.


