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“Ho ucciso mia sorella”. Shock a San Paolo Bel Sito, trovata morta in casa: chi era Noemi Riccardi

Pubblicato: 19/11/2025 17:00

Un pomeriggio di ordinaria convivenza familiare si è trasformato in una tragedia irreparabile, quando un giovane ha chiamato il 112 confessando di aver accoltellato a morte la sorella. È accaduto a Nola, in provincia di Napoli, in un appartamento di via San Paolo Bel Sito 150, dove si è subito precipitata una pattuglia dei carabinieri insieme ai soccorritori del 118.

La dinamica: la telefonata al 112 e l’arrivo dei carabinieri

Al telefono, il ragazzo avrebbe dichiarato di essere lui l’autore dell’omicidio. Quando i militari della compagnia di Nolasono entrati nella casa, si sono trovati davanti il giovane che avrebbe confermato quanto detto durante la chiamata. Secondo quanto emerso, avrebbe affermato di aver agito in preda a «un raptus di follia». La vittima è Noemi Riccardi, 23 anni; il fratello, Vincenzo Riccardi, 25 anni, è stato immediatamente bloccato e trasportato negli uffici della compagnia dell’Arma, dove lo attende un pm della procura di Nola.

Sono 6-7 i fendenti inferti con un coltello domestico

Si ritiene che siano sei o sette i colpi sferrati dal 25enne Vincenzo Riccardi contro la sorella Noemi, 23 anni, trovata senza vita nel pomeriggio all’interno dell’appartamento di via San Paolo Bel Sito, a Nola, in provincia di Napoli. Tuttavia, per stabilire con precisione il numero delle ferite sarà necessario attendere l’esito dell’esame autoptico. Da quanto trapelato, entrambi i giovani risultavano seguiti dal centro di salute mentale di Nola.
L’arma impiegata sarebbe un coltello da cucina, recuperato nella scena del crimine. Al momento dell’aggressione in casa erano presenti soltanto i due fratelli, mentre i carabinieri della compagnia di Nola — sotto la guida della pm Antonella Vitagliano — stanno lavorando per chiarire in modo completo la dinamica della vicenda. Nell’abitazione risiede anche la madre dei ragazzi, che però non si trovava in casa quando si è consumata la tragedia.

Una scena devastante e una videochiamata agghiacciante

Particolare che ha sconvolto perfino gli investigatori: dopo l’aggressione, il 25enne avrebbe videochiamato la madre, mostrandole il corpo senza vita della figlia. La donna non era in casa al momento del delitto. Fonti vicine alle indagini riferiscono che la madre sarebbe precipitata nell’angoscia dopo aver assistito alle immagini, senza possibilità di intervenire.

Il contesto familiare e i precedenti

Il dramma si è consumato in una palazzina di cinque piani che ora è interamente transennata. Una folla numerosa si è radunata nei pressi dell’edificio, incredula di fronte a quanto accaduto. I due fratelli, trasferitisi da poco insieme alla madre, soffrivano entrambi di problemi psicologici e — secondo quanto riferito da alcuni residenti — litigavano spesso. Non era la prima volta che i carabinieri venivano chiamati per sedare tensioni all’interno dell’appartamento.

Indagini in corso e accertamenti

I militari dell’Arma, coordinati dal magistrato di turno, hanno avviato i rilievi all’interno dell’abitazione, dove sono stati rinvenuti il corpo della giovane e l’arma del delitto. Le circostanze del gesto, la lucidità del fratello al momento dell’arresto e la conferma della sua versione sono ora al vaglio degli investigatori, che stanno cercando di ricostruire i minuti precedenti l’aggressione e di capire cosa possa aver scatenato l’ennesimo litigio sfociato questa volta in un epilogo fatale.
Nel frattempo, il giovane resta sotto controllo negli uffici della compagnia di Nola, mentre la comunità si interroga su una tragedia che ha lasciato un’intera cittadina sotto shock.

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Ultimo Aggiornamento: 19/11/2025 18:30

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