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Albero di Natale vero o finto? La verità (ambientale) che nessuno vuole sentirsi dire

Pubblicato: 20/11/2025 17:24

Scegliere l’albero di Natale più “verde” non è mai stato semplice. Ogni anno, insieme alle luci che iniziano a illuminare le città già da novembre, torna la stessa domanda: è più sostenibile un albero vero o un albero artificiale? Dietro un oggetto che consideriamo simbolo di tradizione si nasconde un impatto ambientale complesso, fatto di coltivazioni, trasporti, materiali plastici e modalità di smaltimento. Secondo diversi studi di Life Cycle Assessment e analisi condotte da esperti del settore, la risposta non è immediata: per capire quale scelta pesi meno sul pianeta bisogna osservare l’intero ciclo di vita di entrambe le opzioni. È solo così che possiamo decidere, in modo consapevole, cosa portare nelle nostre case durante le feste.

Alberi naturali: vantaggi e criticità

Secondo alcune ricerche dell’Università di Sheffield, due aspetti incidono più degli altri sull’impatto ambientale: il numero di utilizzi e la gestione del rifiuto. L’albero di Natale vero presenta diversi punti a favore. Gli abeti e i pini coltivati per il periodo natalizio crescono assorbendo CO₂, contribuendo a ridurre l’effetto serra. Per massimizzare la sostenibilità, però, è fondamentale smaltirli correttamente: molte amministrazioni li trasformano in compost o pacciame, restituendo nutrienti al terreno ed evitando il rilascio di gas dannosi. Se invece finiscono in discarica, l’assenza di ossigeno porta alla produzione di metano, un gas serra molto più potente della CO₂. Ci sono però anche punti deboli. Le piantagioni, spesso gestite come monoculture, possono ricorrere a pesticidi e fertilizzanti, che rischiano di contaminare suolo e falde acquifere. Anche il trasporto, dalla piantagione ai punti vendita e poi alle abitazioni, genera emissioni significative.

Alberi artificiali: riutilizzo sì, ma con cautela

Gli alberi finti, invece, presentano il vantaggio del riutilizzo prolungato. Secondo uno studio LCA commissionato dall’American Christmas Tree Association, un artificiale diventa più sostenibile di un vero se viene impiegato per almeno cinque anni. Tuttavia, gli alberi sintetici sono costituiti principalmente da PVC, una plastica derivata dal petrolio che richiede molta energia per essere prodotta e che può contenere additivi potenzialmente tossici. A fine vita, inoltre, è difficile riciclarli e la maggior parte finisce in discarica, dove il materiale si degrada molto lentamente. Altri studi, come quelli condotti dall’esperto Stuart Walker, suggeriscono che servano almeno otto anni di riuso per compensare l’impatto iniziale della produzione, considerando anche inquinamento da microplastiche e trasporti internazionali (spesso dall’Asia).

Allora quale scegliere?

Non esiste una scelta perfetta valida per tutti. L’albero vero è più sostenibile se acquistato localmente, senza pesticidi e smaltito in modo corretto. L’albero artificiale diventa una scelta ragionevole solo se riutilizzato a lungo e non sostituito dopo pochi anni. La chiave, in entrambi i casi, è la consapevolezza: scegliere bene, riusare quando possibile e smaltire correttamente. È così che anche il nostro Natale può diventare un po’ più amico dell’ambiente.

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