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“Li hanno picchiati. È gravissimo!”. La denuncia shock di Ilaria Salis: cosa succede

Pubblicato: 20/11/2025 12:37

Un episodio di cronaca recente a Montemurlo (Prato) ha acceso nuovamente i riflettori sulle tensioni nel settore tessile italiano. Due giorni fa, quindici cittadini cinesi hanno tentato un blitz contro alcuni lavoratori impegnati in un sit-in di protesta presso la stireria della società Alba Srl, provocando momenti di forte tensione. Durante l’aggressione, due agenti di polizia intervenuti per garantire la sicurezza sono rimasti feriti, a dimostrazione della gravità della situazione.
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L’episodio ha scatenato l’intervento dell’europarlamentare di Avs, Ilaria Salis, che ha denunciato quanto accaduto, definendo la vicenda come un chiaro esempio di sfruttamento sistematico dei lavoratori. “Oggi sono stata al presidio dei lavoratori di Alba srl per portare la mia solidarietà per l’attacco che hanno subito da parte dei padroni e per le condizioni generali di sfruttamento sistematico che esistono nel settore tessile, nel settore della moda. E’ gravissimo”, ha dichiarato Salis a margine di un incontro a Firenze.

Denuncia di sfruttamento e violenze

L’europarlamentare ha sottolineato come nel settore della moda italiana il profitto spesso derivi da pratiche che ledono i diritti dei lavoratori. “Questo è il Made in Italy – ha aggiunto – questa è la moda italiana che sostanzialmente produce profitto sullo sfruttamento dei lavoratori” e dove “si arriva anche a picchiare i lavoratori mentre giustamente scioperano per le condizioni inaccettabili in cui sono tutti costretti”.

Il sindacato locale ha diramato una nota in cui si conferma la dinamica dell’aggressione: “Siamo stati attaccati da una trentina di persone, tra cui erano riconoscibili alcuni padroni delle aziende interne alla Euroingro. Anche le forze dell’ordine presenti sono state aggredite, una agente scaraventata a terra. Due persone sono state portate via dalle forze dell’ordine. Tutto è avvenuto anche sotto gli occhi dei media, che avevamo convocato per una conferenza stampa”.

Secondo il sindacato, l’azione dei padroni rappresenterebbe un tentativo di intimidazione verso chi denuncia le condizioni di lavoro, inclusi i turni massacranti e le giornate fino a 12 ore per sette giorni alla settimana, oltre all’impiego di manodopera irregolare. L’episodio si inserisce in un contesto più ampio, dove la lotta per la tutela dei diritti dei lavoratori nel settore tessile e della moda rimane critica, con denunce di sfruttamento che coinvolgono più strutture industriali della zona.

Reazioni politiche e sociali

L’intervento di Ilaria Salis ha acceso il dibattito politico e mediatico. L’europarlamentare ha accusato direttamente i proprietari delle aziende coinvolte di violenza e sfruttamento: “Gli sfruttatori hanno deciso di sfidare tutto e tutti, per rivendicare un loro presunto diritto a sfruttare indisturbati e senza proteste, di poter continuare a tenere lavoratori a nero e costringerli a lavorare 12 ore al giorno per 7 giorni alla settimana”.

La vicenda ha suscitato reazioni anche sui social e tra le associazioni per i diritti dei lavoratori, che denunciano la crescente pressione sulle categorie più fragili e la necessità di un intervento istituzionale più deciso. Gli episodi di violenza durante le manifestazioni di protesta mettono in evidenza non solo il conflitto tra lavoratori e datori di lavoro, ma anche il ruolo cruciale delle forze dell’ordine nel mantenere la sicurezza durante le proteste.

L’attuale contesto mette in luce le difficoltà del settore tessile italiano, dove il profitto e la produttività sembrano ancora prevalere sul rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori, generando tensioni sociali, rischi per l’incolumità e una crescente attenzione mediatica. La vicenda di Montemurlo diventa così un simbolo delle sfide ancora aperte nel settore, richiamando l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di garantire sicurezza, regolarità e condizioni di lavoro dignitose.

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