
La scomparsa, avvenuta congiuntamente, delle gemelle Kessler, Alice ed Ellen, segna la conclusione di un’epoca nello spettacolo e apre un capitolo di riflessione sulle loro ultime volontà e sulle norme che le regolano. Il loro desiderio finale di riposare in un’unica urna con la madre e il loro cane è andato incontro a un ostacolo burocratico inatteso: le disposizioni cimiteriali della Baviera vietano l’opzione di riesumare le ceneri e mescolarle con quelle di altri defunti. Nonostante questa impossibilità di una sepoltura nell’urna unica come desiderato, le sorelle saranno comunque riunite alla loro amata madre, Elsa, nel cimitero di Grünwald, il luogo che ospita la tomba di famiglia sotto gli abeti.
Questa tomba, un piccolo cippo di pietra senza croci per via della loro non religiosità, porta ancora l’iscrizione originale, Kässler, il cognome che fu poi “normalizzato” per facilitarne la pronuncia e l’accettazione sulle scene internazionali, specialmente ai tempi del loro successo al Lido di Parigi. Le ceneri di Ellen e Alice riposeranno lì, accanto alla madre, in un luogo di riposo che le vede vicine, sebbene non nell’unica urna che avevano immaginato, forse con un tappeto di erica rosa e un lumino a vegliare su di loro. Al momento, tuttavia, non si hanno ancora notizie certe riguardo lo svolgimento delle esequie. Persino la DGHS, la società tedesca per la morte umana che le ha assistite nel suicidio assistito, non ha ricevuto informazioni specifiche sulla tumulazione.
Il desiderio negato dell’urna unica
Il desiderio espresso dalle gemelle Kessler di essere sepolte in un’unica urna insieme alla madre, Elsa, e al loro cane, Yello, rappresenta un profondo atto d’amore e un’affermazione della loro inseparabilità, un legame che le ha contraddistinte per tutta la vita. Questo desiderio, tuttavia, si è scontrato con la normativa cimiteriale bavarese, una regolamentazione che si è dimostrata rigida e inflessibile di fronte a una richiesta così personale e atipica. La legge locale non contempla, infatti, la possibilità di riesumare le ceneri già tumulate per poi reinterrarle mescolate ad altre, e non risulta che le due artiste avessero ottenuto un’esenzione specifica in vita. Nonostante ciò, il loro riposo eterno avverrà comunque nel luogo prescelto e accanto alla figura materna. La tomba di famiglia a Grünwald, sotto gli abeti, le accoglierà.
Questo luogo, che reca ancora il loro cognome originario, Kässler, costituisce il punto di ricongiungimento finale per le tre donne. La loro assenza fisica è ora palpabile anche sulla porta della loro villetta a Grünwald, protetta da alte siepi, dove è comparso un nuovo mazzo di fiori bianchi, un segno discreto ma toccante del cordoglio e dell’affetto del pubblico e dei vicini.
L’eredità morale e finanziaria delle gemelle
Oltre all’epilogo della loro tumulazione, la scomparsa delle Kessler ha sollevato un importante dibattito, forse il loro lascito più significativo: la discussione sul suicidio assistito in Germania. La pratica è stata subito criticata dalla Conferenza episcopale tedesca, che, pur astenendosi dal commentare i casi personali, ha ribadito la sua posizione del 2021, definendo il suicidio assistito un atto eticamente non accettabile e fondamentale restio ai principi religiosi. Parallelamente a questo dibattito etico, una forte curiosità si è concentrata sulla gestione del loro patrimonio milionario. Le gemelle hanno mantenuto un alto profilo lavorativo e ricevuto cachet elevati fino a quattro anni fa, gestendo la loro fortuna con oculatezza e senza sperperarla.
Nel 2023 avevano aggiornato il loro testamento, modificando la destinazione originale che prevedeva la devoluzione totale a Medici senza frontiere. La loro eredità è stata ora suddivisa in favore di diverse associazioni benefiche. Tra i beneficiari figurano la Missione per i ciechi (CBM, l’Opera per l’infanzia), l’Unicef, la Paul-Klinger-Künstlersozialwerk (che si occupa di sostenere gli artisti in difficoltà) e la Deutsche Stiftung Patientenschutz (dedicata alla tutela dei pazienti). A questo cospicuo patrimonio si aggiunge la villa di Grünwald, situata in quello che è considerato il codice di avviamento postale più costoso di Monaco di Baviera, un immobile di altissimo valore che sarà gestito da un curatore dei loro beni. La loro generosità postuma e la decisione di destinare la fortuna a cause umanitarie e di supporto agli artisti riflettono un profondo senso di responsabilità sociale, completando il ritratto di due figure che hanno saputo lasciare un segno duraturo non solo nello spettacolo ma anche nel costume e nella storia della società italiana e tedesca.


