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Terremoto in Italia, la scossa in serata: “Si è sentita tutta”. È panico

Pubblicato: 20/11/2025 21:06

Quando un lieve movimento del terreno viene avvertito da una comunità, anche senza effetti dannosi, l’attenzione torna immediatamente alla natura imprevedibile dei fenomeni sismici. Ogni scossa, piccola o grande, richiama la necessità di conoscere meglio il territorio in cui si vive e di affidarsi alle informazioni provenienti dalle strutture scientifiche e dalle istituzioni incaricate della sicurezza. In queste situazioni, la comunicazione tempestiva e la capacità di distinguere tra normale attività geologica e possibili segnali di rischio sono fondamentali.

La percezione collettiva di un evento naturale, seppur modesto, può variare molto tra chi vive in zone a media o alta sismicità. Anche una vibrazione lieve, infatti, ricorda come il sottosuolo sia costantemente attraversato da movimenti che nella maggior parte dei casi non provocano alcun danno, ma che devono essere monitorati con continuità. Da qui l’importanza degli strumenti scientifici che registrano ogni variazione e la rendono disponibile alla popolazione.

Scossa di magnitudo 2.8 registrata sulla Costa Garganica

Il 20 novembre 2025, alle 18:24, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha registrato una scossa di terremoto di magnitudo 2.8 nella zona della Costa Garganica, in provincia di Foggia. L’epicentro è stato individuato in mare, a circa 3 km da Rodi Garganico, con un ipocentro localizzato a 26 chilometri di profondità.

Il movimento tellurico è stato avvertito in modo lieve lungo il litorale e nelle aree collinari circostanti, ma non sono stati segnalati danni a edifici né interruzioni dei servizi essenziali. La scossa ha generato un’accelerazione al suolo (PGA) di circa 0,025 g, un valore notevolmente inferiore rispetto alle soglie considerate significative in quest’area, dove le attese sismiche superano 0,17 g.

Il Gargano è classificato come zona a media sismicità. La costa e l’entroterra sono soggetti a una moderata attività, con scosse frequenti ma in genere contenute sotto magnitudo 4.0. Negli ultimi mesi, l’INGV ha registrato diversi eventi nella stessa porzione di territorio, fra cui un terremoto di magnitudo 3.6 il 7 ottobre e numerose repliche tra 2.5 e 3.0, segnali di una dinamica geologica sempre attiva.

Dal punto di vista storico, il promontorio garganico e la Capitanata hanno sperimentato anche terremoti più forti, pur senza raggiungere i livelli distruttivi osservati in altre aree del Paese come l’Irpinia nel 1980 o l’Aquila nel 2009. La memoria locale, però, rimane vigile.

La popolazione di Rodi Garganico, circa 3.600 abitanti, ha percepito la scossa mantenendo un atteggiamento attento ma non allarmato, trattandosi di un fenomeno coerente con la tipologia sismica dell’Adriatico settentrionale. L’INGV e la Protezione Civile continuano il monitoraggio, invitando la cittadinanza a informarsi tramite canali ufficiali, soprattutto alla luce dei piccoli eventi registrati nelle ultime settimane.

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