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Iacchetti querelato dall’Unione delle comunità ebraiche italiane: “Pregiudizi antisemiti, demonizza Israele”

Pubblicato: 21/11/2025 08:14

L’Ucei ha deciso di sporgere querela contro Enzo Iacchetti, accusando il comico di aver oltrepassato una soglia ritenuta invalicabile quando si parla di temi estremamente sensibili. Secondo l’Unione delle Comunità ebraiche italiane, le frasi pronunciate dall’artista durante alcune sue apparizioni televisive avrebbero contribuito a una forma di demonizzazione di Israele e del popolo ebraico, riproponendo pregiudizi che, nel tempo, hanno alimentato l’antisemitismo. L’organizzazione ha sottolineato come tali affermazioni non possano essere liquidate come semplici provocazioni, ma come segnali da non sottovalutare in un contesto già segnato da forti tensioni.
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Contestazioni sulle parole del comico

A finire nel mirino sono le espressioni utilizzate da Iacchetti nel corso di più interventi televisivi legati alla guerra a Gaza, in particolare quelle sullo sionismo descritto come una forza che “controlla il mondo”. Per l’Ucei, tali tesi richiamano antichi stereotipi che hanno accompagnato la storia dell’ostilità verso gli ebrei e che tornano ciclicamente nei periodi di crisi. Non è un caso che il dibattito pubblico abbia ripreso a interrogarsi sui limiti della critica a Israele e sul confine oltre il quale le accuse ai “sionisti” diventano generalizzazioni pericolose.

Le dichiarazioni del comico sono arrivate in un momento in cui la discussione sul conflitto mediorientale si è riaccesa dopo l’attacco del 7 ottobre e la conseguente risposta militare di Israele. In questo clima, la presenza di Iacchetti come opinionista – soprattutto nelle sue partecipazioni al programma È sempre Carta Bianca – ha attirato grande attenzione. Tra gli episodi più discussi figura lo scontro con Eyal Mizrah degli “Amici di Israele”, nato da una frase sull’infanzia armata a Gaza. Successivamente, in un’intervista, Iacchetti ha parlato dei “sionisti incalliti” come guidati da un’idea di dominio globale, definendola una “idea malefica”.

Il clima di tensione e la replica dell’Ucei

Le posizioni assunte dal comico hanno generato un’ondata di critiche, accuse e richiami alla responsabilità, con Iacchetti che ha sempre respinto l’etichetta di antisemita. Tuttavia, ulteriori frizioni sono sorte quando, nel corso di una recente apparizione televisiva, ha distinto tra “ebrei veri” e “sionisti”, sostenendo nuovamente tesi sul controllo mondiale e citando le banche svizzere come esempio di potere economico attribuito agli ebrei sionisti. A quella scena era presente anche Sigfrido Ranucci, rimasto in silenzio.

Per l’Ucei, tali parole appaiono in netto contrasto con l’appello contro l’antisemitismo lanciato dal Papa, che si auspicava potesse contribuire a riportare misura nel dibattito pubblico. L’Unione ha espresso rammarico per il fatto che un invito alla responsabilità non sia stato raccolto e ha ribadito che non è accettabile il ricorso a stereotipi collegati al denaro e al potere, elementi storicamente alla base di persecuzioni e discriminazioni.

In chiusura, Iacchetti ha sostenuto di non voler essere definito antisemita. Ma la sua posizione, accompagnata da dichiarazioni sempre più controverse, ha ormai aperto un fronte che coinvolge comunicazione, responsabilità pubblica e il ruolo delle parole in un contesto fragile, in cui ogni affermazione può trasformarsi in un detonatore sociale.

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