
Una lunga ondata di precipitazioni intense continua a mettere in ginocchio il cuore del Paese, con effetti che si estendono ben oltre le comunità direttamente coinvolte. Le autorità parlano di una situazione ancora critica, segnata da un quadro meteorologico estremamente instabile e da un territorio che fatica a reggere il peso dell’acqua caduta nelle ultime giornate. L’impatto sull’economia locale e sulle infrastrutture appare pesante, con timori crescenti per le prossime ore in cui il maltempo potrebbe ulteriormente peggiorare.
Il fenomeno, che secondo i tecnici raggiunge livelli raramente osservati negli ultimi anni, si inserisce in un contesto già fragile, dove le piogge stagionali rappresentano da sempre un rischio elevato. Il governo invita alla prudenza, mentre squadre di emergenza lavorano senza sosta per garantire aiuti e monitorare corsi d’acqua e terreni resi instabili dalla saturazione.
Piogge record e bilancio delle vittime
Una pioggia record colpisce il Vietnam centrale tra il 16 e il 20 novembre, provocando un’alluvione definita storica dalle autorità locali. Il bilancio parla di almeno 52 persone tra morti e dispersi, un numero che potrebbe crescere nelle prossime ore secondo i soccorritori impegnati sul campo. Le province più colpite risultano essere Dak Lak, sulle alture centrali, e Khanh Hoa, sulla costa, dove la forza dell’acqua ha travolto interi villaggi e creato vasti allagamenti.
Le abitazioni sommerse superano le 68mila unità, oltre la metà delle quali situate proprio nella provincia di Dak Lak. Di fronte all’avanzare delle acque, le autorità hanno disposto l’evacuazione di oltre 70mila persone, molte delle quali ospitate temporaneamente in strutture pubbliche e centri di accoglienza allestiti d’urgenza.
Danni all’agricoltura e infrastrutture distrutte
Il settore agricolo subisce perdite importanti, con 15mila ettari di riso e coltivazioni miste completamente distrutti. Migliaia di animali da allevamento risultano morti o dispersi, aggravando il danno economico per famiglie che vivono principalmente di agricoltura e piccoli allevamenti. Le prime stime parlano di oltre 100 milioni di dollari di danni complessivi.
La rete viaria è duramente compromessa: frane lungo le arterie principali impediscono i collegamenti, mentre la circolazione ferroviaria e quella aerea subiscono pesanti limitazioni. In molte zone i soccorsi raggiungono la popolazione solo con mezzi speciali, mentre intere aree restano isolate.
Mobilitazione del governo e timori per le prossime ore
Il governo mobilita le forze militari e la Protezione civile per accelerare le operazioni di soccorso, portare beni di prima necessità e cercare dispersi. L’emergenza, però, non è ancora conclusa. L’allerta meteo rimane elevata, con nuove possibili inondazioni, frane e rischi legati alla piena dei fiumi.
La popolazione attende sviluppi con apprensione, mentre le autorità ribadiscono l’importanza di seguire con attenzione gli aggiornamenti ufficiali e le indicazioni di sicurezza. La priorità resta proteggere vite umane e contenere, per quanto possibile, i danni di una calamità che il Paese considera tra le più gravi degli ultimi anni.


