Vai al contenuto

Trump e Putin spietati, ultimatum finale a Zelensky. Il presidente Usa attacca: “Dovrà farsi andare bene il piano”

Pubblicato: 21/11/2025 20:22

Il confronto sul futuro dell’Ucraina entra in una fase di tensione senza precedenti, con un doppio ultimatum proveniente da Washington e da Mosca. Volodymyr Zelensky si trova davanti a una scelta delicatissima, sotto la pressione simultanea dei due leader. Donald Trump ha presentato un piano di pace in 28 punti, fissando il termine del 27 novembre per la sua accettazione e lasciando intendere che, senza una risposta positiva, il flusso di aiuti americani potrebbe rallentare o addirittura fermarsi. Il presidente Usa ha chiarito in maniera inequivocabile: «Vicini alla pace, ma Zelensky dovrà approvare il piano altrimenti sarà guerra. Non ha le carte».

Pressioni da Mosca e scenario internazionale

Dall’altra parte, Vladimir Putin ha alzato ulteriormente il livello dello scontro politico. La sua posizione è netta: rifiutare il piano significherebbe prepararsi a perdere ulteriori territori, una minaccia che si percepisce come il segnale di una guerra totale. La convergenza di pressioni così diverse da Washington e Mosca riduce significativamente il margine di manovra per Kiev, trasformando la diplomazia in un gioco al limite della sopravvivenza nazionale.

In questo clima di sospensione forzata, Zelensky studia ogni possibile scenario. La sua strategia consiste nel prendere tempo, valutare le conseguenze sul piano interno ed europeo e cercare supporto politico senza compromettere la dignità nazionale. Gli analisti sottolineano che il messaggio americano non lascia spazio a interpretazioni: accettare il piano è presentato come l’unica via per evitare una ripresa intensificata del conflitto, mentre il rifiuto potrebbe significare un isolamento diplomatico e militare.

La reazione dell’Europa

L’Unione europea, da parte sua, osserva con crescente preoccupazione. La prospettiva di un accordo imposto da Washington e Mosca rischia di diventare un precedente pericoloso, aprendo la strada a un cedimento strutturale di fronte a una guerra di aggressione. Domani è prevista una riunione di emergenza Ue in Sudafrica, durante la quale i leader europei cercheranno di elaborare un piano alternativo per sostenere l’Ucraina senza forzature esterne. Starmer, Macron e Merz hanno già concordato sulla necessità di un percorso diplomatico condiviso.

Il quadro complessivo appare quindi drammaticamente chiaro: la trattativa non è più una semplice negoziazione, ma una corsa contro il tempo in cui la sopravvivenza politica e territoriale dell’Ucraina è strettamente legata alla capacità di Zelensky di bilanciare pressioni esterne e interessi interni. Le parole di Trump, così dirette, e le minacce di Putin rendono evidente che il prossimo passo di Kiev sarà decisivo non solo per il conflitto in corso, ma anche per la stabilità dell’intera regione europea.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 21/11/2025 22:49

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure