
Sono state rese pubbliche per la prima volta le immagini contenute nel fascicolo dell’inchiesta sulla strage ferroviaria di Brandizzo, in provincia di Torino, avvenuta il 30 agosto 2023 e costata la vita a cinque operai impegnati in un intervento notturno di manutenzione. Il filmato, acquisito dalle telecamere della stazione e ora agli atti della Procura di Ivrea, mostra con estrema chiarezza gli attimi immediatamente precedenti allo schianto e la dinamica con cui il convoglio diretto a Torino travolge la squadra al lavoro.
Le immagini della stazione: operai già sui binari mentre il treno si avvicina
Nel video si vedono gli operai della ditta Sigifer intenti a svitare bulloni e predisporre l’area d’intervento già alle 23:43, sebbene la circolazione ferroviaria non fosse stata ancora interrotta. Pochi istanti dopo, il convoglio proveniente da Chivasso entra nell’inquadratura senza rallentare, fino all’impatto improvviso e violentissimo. Le telecamere non riprendono dettagli ravvicinati, ma la sequenza evidenzia la rapidità con cui la tragedia si è consumata: pochissimi secondi tra l’ingresso del treno nella scena e lo schianto.
La strage di #Brandizzo Agli atti della Procura di Ivrea le drammatiche ultime telefonate tra il capo scorta e il centro di controllo di Chivasso, che ricostruiscono gli ultimi atti prima della tragedia dove 5 operai vennero travolti e uccisi da un treno mentre lavoravano pic.twitter.com/lneXPebJwf
— Rai Radio1 (@Radio1Rai) November 21, 2025
Il materiale, sequestrato nelle ore successive dalla polizia ferroviaria, viene considerato un elemento cruciale per la ricostruzione tecnica delle dinamiche.
Gli audio tra caposcorta e Rfi: “C’è ’sto treno che è passato… ha preso le persone”
Accanto alle immagini, il fascicolo contiene anche gli audio di diverse telefonate tra Antonio Massa, caposcorta della squadra e unico sopravvissuto, e Vincenza Repaci, dirigente della circolazione ferroviaria di Rfi.
Alle 23:27, Massa chiede informazioni sui transiti e riceve conferma di un ultimo passaggio previsto per le 23:48. Dopo minuti di aggiornamenti concitati, alle 23:45 un convoglio attraversa la linea. Massa chiede allora l’interruzione dei treni, ma la sala operativa avverte che manca la conferma definitiva.
Nel frattempo, gli operai sono già sui binari, ignari del fatto che la circolazione non sia stata sospesa. Alle 23:48, Repaci richiama per dire che il treno merci successivo passerà all’1:30, aprendo una finestra utile per i lavori. Massa accetta, formalizza la richiesta dalle 00:01 e… in quel preciso istante, alle 23:49, il treno entra nel campo visivo della telecamera.
L’impatto è istantaneo. Massa interrompe la chiamata, poi richiama disperato:
“C’è ’sto treno che è passato, pensavo non ci fossero più treni. Ha preso le persone”.
La dirigente risponde che il passaggio delle 23:50 era noto e che l’interruzione non era ancora attiva. Massa, devastato, aggiunge:
“Gli ho rovinato la vita”.
L’inchiesta: 24 indagati tra persone e società
La Procura di Ivrea ha chiuso le indagini individuando 24 indagati: 21 persone fisiche e tre società – Rfi, Sigifer e Clf. Le accuse, a vario titolo, sono omicidio colposo e disastro ferroviario colposo. L’ipotesi di omicidio volontario, avanzata in un primo momento, non è stata confermata.
La magistratura intende ora definire la catena delle responsabilità, analizzando autorizzazioni, comunicazioni mancate e omissioni lungo tutta la filiera operativa. Una sequenza che, secondo gli inquirenti, ha creato le condizioni per una tragedia annunciata.


