
Un’intervista inedita quella rilasciata da Carlo Calenda, leader di Azione, a Monica Setta nella trasmissione Storie al bivio in onda sabato alle 15.30 su Rai 2, che ha rivelato aspetti politici e personali del politico romano. Al centro della chiacchierata, la domanda su chi porterebbe su un’isola deserta tra Elly Schlein, Rosy Bindi e Giorgia Meloni, con una risposta che non lascia spazio a dubbi: “Non ho dubbi, sicuramente Giorgia con cui condivido un’impostazione pragmatica della politica“.
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Calenda ha spiegato il rapporto di collaborazione con il premier, precisando che il contatto tra i due avviene principalmente via sms per commentare temi di interesse comune: “Si, abbiamo uno scambio intellettuale proficuo. Io non credo ai blocchi ideologici, penso che la politica su alcuni temi essenziali debba collaborare per una causa comune, il bene del paese“. La dichiarazione mette in luce un approccio politico basato sulla concretezza e sulla cooperazione su questioni fondamentali, più che sugli schieramenti ideologici.

Vita privata e paternità precoce
Oltre ai temi politici, l’intervista ha toccato momenti personali e inediti della vita di Carlo Calenda, a cominciare dalla paternità precoce della figlia Tay, avuta a soli 16 anni. Raccontando un aneddoto curioso, Calenda ha ricordato: “Mia madre era giovanissima quando nacque la mia prima figlia, poco più che trentenne. Per venire in clinica da Tay velocemente mamma chiese un passaggio in macchina e disse alla signora che guidava che andava a trovare la nipote. Quella chiese se si trattasse del figlio di un fratello o sorella e mamma rispose che era diventata nonna. Risultato, fu lasciata a piedi dalla donna a cui aveva chiesto un passaggio perché lei la credette pazza“.
Il racconto mette in evidenza non solo l’elemento familiare, ma anche l’aspetto umano e ironico che caratterizza le vicende personali di Calenda, dimostrando come la sua vita privata abbia influenzato il percorso politico e umano.

Amore e matrimonio
Non è mancato lo spazio per parlare del matrimonio e dell’amore con la moglie Violante, conosciuta quando aveva 18 anni: “Fu un colpo di fulmine a una festa torinese. Non ci siamo più lasciati. L’ultimo bacio? Poche ore fa, ci baciamo spesso“, ha raccontato Calenda, confermando un legame duraturo e intenso.
Il leader di Azione ha anche svelato un gesto romantico legato al Natale: “Per Natale le ho fatto rifare un vecchio anello di famiglia che troverà sotto l’albero come pegno di un amore grandissimo“. Una dichiarazione che mette in luce la dimensione affettiva e privata di un politico noto soprattutto per la sua presenza nel dibattito pubblico.
Tra politica e vita privata
L’intervista a Carlo Calenda ha quindi mostrato due facce del leader di Azione: quella pragmatica e collaborativa, pronta a dialogare con altri leader come Giorgia Meloni, e quella personale, fatta di legami familiari profondi e gesti d’amore concreti. Un ritratto completo che unisce la dimensione politica a quella privata, mostrando quanto la vita pubblica e quella privata si intreccino nella costruzione dell’immagine di un leader.
In questo contesto, Calenda appare come un politico attento ai valori del dialogo e della cooperazione su questioni essenziali, capace al contempo di raccontare episodi umani e quotidiani, che rivelano il lato più autentico e intimo della sua personalità.


