
Una nuova, drammatica notte segna il capoluogo campano: un ragazzo di 19 anni, Pio Marco Salomone, è stato colpito alla testa da un proiettile esploso nel cuore della notte, poco dopo l’una del 22 novembre. La vittima, già nota per piccoli precedenti legati allo spaccio, si trovava in auto con alcuni amici quando tutto è precipitato in pochi secondi. I giovani che erano con lui lo hanno caricato in macchina e trasportato a tutta velocità al pronto soccorso del CTO, ma l’arrivo in ospedale non è bastato a salvarlo.
Secondo la versione fornita agli agenti, «il colpo sarebbe arrivato all’improvviso», senza alcun preavviso. «Abbiamo sentito uno sparo — hanno raccontato — ci siamo voltati e abbiamo visto che il nostro amico perdeva sangue dalla testa». Le prime analisi mediche indicano che il proiettile sarebbe entrato e uscito dal cranio, colpendo frontalmente il giovane. Una dinamica violenta, netta, che lascia interrogativi inquietanti.
Indagini fitte e versioni che non convincono
Gli investigatori della Squadra Mobile, coordinati da Giovanni Leuci, stanno scavando a fondo per ricostruire quei minuti concitati. Troppe le zone d’ombra per chiudere la vicenda con una semplice etichetta. Le parole dei presenti non hanno convinto del tutto gli investigatori, che ora devono verificare ogni dettaglio: dove precisamente è avvenuto lo sparo, da quale direzione è partito, se il gruppo è stato seguito o se il colpo è arrivato da un punto fisso lungo la strada.
L’ipotesi dell’agguato, al momento, non è esclusa. Così come non è escluso che il gruppo di amici possa aver omesso o confuso alcuni particolari fondamentali, volontariamente o per lo shock del momento. Ogni elemento è al vaglio degli inquirenti, che stanno analizzando telecamere della zona, tracce lasciate sull’auto e testimonianze raccolte tra residenti e commercianti.
La tensione al CTO e il contesto da decifrare
Nel frattempo, il CTO è diventato il punto di raccolta del dolore: familiari, amici e conoscenti del 19enne si sono precipitati all’ospedale non appena appresa la notizia. Alla comunicazione del decesso, avvenuta poco dopo il ricovero, non sono mancati momenti di grande tensione, poi sedati dalle guardie giurate presenti nella struttura.
La città, già scossa da numerosi episodi violenti negli ultimi mesi, ora si ritrova davanti all’ennesimo mistero irrisolto. Gli investigatori dovranno chiarire non solo chi abbia premuto il grilletto, ma anche “perché”: se dietro ci sia un regolamento di conti, un movente personale o il coinvolgimento in dinamiche criminali più ampie.
Questa notte, segnata dal sangue e dalle domande senza risposta, aggiunge un nuovo capitolo inquietante alle cronache di una città che continua a lottare contro una spirale di violenza sempre più difficile da arginare.


