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Coppa Davis, panico alla festa azzurra: l’insalatiera si sfascia, scena assurda

Pubblicato: 23/11/2025 20:54

La serata del 23 novembre 2025 avrebbe dovuto essere solo e soltanto una cavalcata trionfale per il tennis italiano, un momento di pura e inebriante celebrazione per la conquista della terza Coppa Davis consecutiva. Un’impresa che cementa la posizione degli azzurri nell’élite del tennis mondiale, regalando ai tifosi gioie che si rinnovano anno dopo anno.

L’epilogo vittorioso contro la Spagna aveva infiammato gli animi, con prestazioni eccezionali come la rimonta vincente di Flavio Cobolli contro Jaume Munar e la solidità inossidabile di Matteo Berrettini, un vero e proprio talismano per la nazionale di Davis. La tensione agonistica si era sciolta in un fragore di gioia quando l’ultimo punto aveva sancito il 2-0 finale, ma il destino, si sa, ama gli scherzi inattesi, specialmente quelli che si consumano sotto i riflettori. Ed è stato proprio sul palco, durante i festeggiamenti e la premiazione, che si è verificato un momento che, pur non oscurando la gloria sportiva, ha aggiunto una nota di involontaria comicità e un pizzico di imbarazzo collettivo alla festa.

Il trionfo degli azzurri e la cerimonia di premiazione

L’atmosfera era carica di euforia. I giocatori, eroi di giornata, si abbracciavano, circondati dallo staff tecnico e da un pubblico in delirio. La leggendaria Coppa Davis, l’ambita “Insalatiera” per la sua forma peculiare e iconica, era l’oggetto del desiderio, il simbolo tangibile di mesi di impegno, sacrifici e partite giocate con il cuore in mano. Il trofeo, con la sua mole e la sua storia secolare, è un pezzo di artigianato imponente che incarna l’essenza stessa della competizione a squadre. Sul palco, si è dato il via al rituale del passaggio di mano, un’usanza che permette a ogni membro della squadra, dal più giovane al più esperto, di sollevare il premio e assaporare l’istante della vittoria. Lorenzo Sonego, uno dei pilastri della squadra, è stato tra i primi a sollevarla, seguito da altri protagonisti di questa stagione memorabile, come il sorprendente Cobolli e l’instancabile Berrettini.

L’incidente imprevisto: quando l’insalatiera si sgancia

Il momento clou, tuttavia, è arrivato quando la coppa è passata nelle mani dei doppisti, i veterani dell’Italia, Simone Bolelli e Andrea Vavassori. È stato proprio in quel frangente, mentre il trofeo veniva maneggiato con l’esuberanza e la stanchezza di una vittoria appena conquistata, che è successo l’impensabile. La parte superiore dell’Insalatiera, quella più ampia che dà il nome al trofeo stesso, si è sganciata improvvisamente dalla sua base. Un attimo di incredulità ha attraversato il palco. Un pezzo del trofeo è rimasto sospeso in mano a uno dei tennisti, mentre l’altra parte, quella inferiore e più pesante, è caduta a terra con un tonfo sordo, per fortuna senza riportare danni irreparabili.

La reazione è stata immediata e decisamente rivelatrice. Il video dell’accaduto, destinato a diventare virale in brevissimo tempo, mostra chiaramente l’espressione di profondo imbarazzo e incredulità dipinta sui volti degli azzurri. L’immagine più emblematica è stata forse quella di Matteo Berrettini che, con un gesto eloquente di sconcerto, si è portato entrambe le mani alla testa. Quel gesto racchiude perfettamente la sensazione provata in quell’istante: la gioia immensa della vittoria è stata per un momento affiancata da un senso di goffaggine e una risata nervosa che ha cercato di stemperare l’accaduto. L’incidente, seppur piccolo, ha rappresentato un momento di grande impatto emotivo per i campioni, costretti a gestire la rottura del simbolo della loro vittoria sotto gli occhi di tutto il mondo.

Il mito dell’insalatiera: storia e valore del trofeo

L’episodio ha involontariamente riportato l’attenzione sul trofeo stesso. Ma perché la Coppa Davis è soprannominata “Insalatiera”? Il nome deriva dalla sua forma caratteristica e dalla grande dimensione della coppa in cima, che ricorda appunto una ciotola per insalata. Realizzata in argento massiccio, la coppa non è solo un premio sportivo, ma un pezzo di storia che ha un valore stimato molto alto, benché il suo valore simbolico sia incalcolabile. Con un peso notevole e una struttura che si sviluppa in altezza, la fragilità dimostrata sul palco è forse un monito sulla cura e il rispetto che un oggetto così storico e prezioso merita. Fortunatamente, la Coppa Davis è progettata per essere riparabile, ma l’incidente resta un aneddoto memorabile che si aggiunge alla già ricca tradizione di questa competizione centenaria. L’Italia, con questa terza vittoria consecutiva, entra ancora più di diritto nella leggenda del tennis, portando a casa non solo il trofeo ma anche una storia divertente e un po’ assurda da raccontare.

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