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Ornella Vanoni, il dettaglio sulla bara non sfugge: italiani in lacrime

Pubblicato: 23/11/2025 11:00

Il feretro di Ornella Vanoni è arrivato questa mattina al Piccolo Teatro Grassi di Milano, accolto dagli applausi dei passanti che affollavano via Dante in una domenica dal sapore malinconico. La bara, in legno chiaro e completamente priva di fiori, ha immediatamente attirato l’attenzione dei presenti: una scelta essenziale, voluta dalla stessa artista, che aveva più volte ripetuto di non volere “nulla di costoso” perché «tanto andrà bruciata». Una volontà rispettata fino all’ultimo dettaglio, capace di commuovere i tanti che da ore si mettono in fila per darle l’ultimo saluto.

L’arrivo al Piccolo: un ritorno alle origini

Ad accogliere il carro funebre c’erano il sindaco Giuseppe Sala e l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi, in piedi sull’ingresso di quel teatro che segnò l’inizio del percorso artistico della Vanoni. Nel Piccolo Teatro Grassi, infatti, Ornella mosse i primi passi come attrice negli anni Cinquanta, sotto la guida di chi ne aveva intuito il talento. Un cerchio simbolico che si chiude proprio lì, dove la città ha scelto di celebrarla con una camera ardente aperta fino alle 14 di oggi e nuovamente domani dalle 10 alle 13.

La salma resterà esposta per permettere ai milanesi di rendere omaggio a una voce che ha attraversato generazioni. Già dall’alba, molti cittadini hanno atteso in silenzio all’esterno, stringendo fiori o fotografie da lasciare in ricordo della loro “Signora della musica”.

Il funerale a Brera: l’ultimo saluto nella sua Milano

I funerali sono fissati per domani alle 14.45 nella chiesa di San Marco, nel cuore di Brera, quartiere che la Vanoni considerava casa e dove aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita. Per l’occasione è stato proclamato il lutto cittadino.

Nel ricordarla, il sindaco ha voluto sottolineare cosa rappresentasse per Milano: «Per questa città lei rappresenta la milanesità intesa come la voglia di essere liberi e non condizionati sempre dal giudizio degli altri. Lei da questo punto di vista è stata un bellissimo esempio». Parole che risuonano come una dedica alla donna, oltre che all’artista, per la sua indipendenza, ironia e autenticità.

Una città che la piange e che la celebra

Il legno chiaro, l’assenza di ornamenti, nessuna ostentazione: è nella semplicità della bara che si ritrova l’essenza di Ornella Vanoni, quella schiettezza elegante che l’ha resa inimitabile. Quel dettaglio, notato da tutti e condiviso in poche ore sui social, è diventato un simbolo potentissimo: il suo ultimo messaggio, coerente e pungente come solo lei sapeva essere. Milano oggi la saluta così, con un’emozione composta e profonda, riconoscendo che la sua voce — e la sua anima libera — continueranno a risuonare a lungo.

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