
Personaggi tv. Una folla raccolta e silenziosa ha iniziato a radunarsi già alle prime luci del mattino davanti alla casa di Ornella Vanoni in via Vasto, in un omaggio spontaneo che ha trasformato quel tratto di Milano in un salotto all’aperto della memoria. Rose bianche e rosse appoggiate al cancello, sguardi che si incrociavano nel rispetto, amici che arrivavano uno dopo l’altro senza bisogno di annunci. Una città intera sembrava volerle restituire il calore che lei aveva disseminato per decenni attraverso canzoni, ironia e una presenza scenica inconfondibile. Così è cominciato l’ultimo saluto, mentre al Piccolo Teatro Grassi, luogo simbolo della sua vita artistica, veniva preparata la camera ardente. Nelle ultime ore dopo la scomparsa sono stati tanti, colleghi dello spettacolo e amici, a prendere parola per dar voce alla propria commozione facendo omaggio alla cantante. Ad accendere l’attenzione sono state, in particolare, le parole del cardiologo che la seguiva.

Ornella Vanoni e l’ultimo saluto
Il via vai sotto casa è cominciato «fin dal primo mattino», racconta il Corriere della Sera, e tra i primi a presentarsi ci sono stati la giornalista Stella Pende, il produttore e autore Mario Lavezzi e, più tardi, Renato Zero, profondamente legato all’interprete. Proprio il quotidiano sottolinea come il flusso di persone abbia segnato una giornata intensa, scandita dall’apertura della camera ardente al Piccolo Teatro Grassi (oggi dalle 10 alle 14 e domani dalle 10 alle 13). I funerali si terranno lunedì alle 14.45 nella chiesa di San Marco a Brera, dove – per sua volontà – il trombettista jazz Paolo Fresu accompagnerà l’addio finale.

Ornella Vanoni e la sua ultima sera
Ai Siae Music Awards, nell’ambito della Milano Music Week, la cantante è stata ricordata con una dedica speciale. A margine dell’evento, Mario Lavezzi ha condiviso con il Corriere della Sera i contorni degli ultimi momenti dell’artista, con una delicatezza che amplifica il senso di prossimità: «Venerdì dopo cena era in poltrona a guardare la tv e ha chiesto alla sua collaboratrice domestica un gelato. Quando la donna è tornata dalla cucina l’ha trovata senza sensi». Intanto, per quella «aiuola» che lei desiderava come minimo omaggio, Assoimpredia ha già manifestato la volontà di realizzare uno spazio verde dedicato alla sua memoria.

Ornella Vanoni e i luoghi del cuore
Il Corriere della Sera ricorda come fino agli ultimi giorni l’artista continuasse a vivere intensamente il suo quartiere prediletto, Brera, dove tanti luoghi erano diventati parte della sua routine affettuosa. Le cene alla Nuova Arena di piazza Lega Lombarda, i massaggi nel centro estetico di via Legnano, le prime teatrali al Franco Parenti con l’amica Andrée Ruth Shammah, le serate al «suo» Piccolo Teatro, il cinema all’Anteo: tappe quotidiane che componevano la mappa sentimentale della sua Milano.
Dal 2021 era seguita all’Istituto Cardiologico Monzino dal cardiologo Giuseppe Calligaris, che al quotidiano racconta alcuni episodi diventati emblema del suo spirito. Innanzitutto, rivela il dottore: «Mi colpiva lo stridore tra la richiesta di privacy che arrivava dall’entourage e la disponibilità della cantante, che si è sempre offerta a chiunque».
Poi il racconto degli aneddoti iconici: «Vanoni stava salendo le scale verso l’unità coronarica e intanto, gradino dopo gradino, cantava le canzoni della Mala». Calligaris ricorda anche quando, «a luglio di due anni fa», lei gli chiese il permesso di partire per una settimana all’Argentario con Renato Zero. Ottenuto l’ok, la cantante lo chiamò davanti ai pazienti: «L’ho sentita dire: “Ehi Siri, chiama Renato Zero”». Questi piccoli gesti, che univano leggerezza, autoironia e amore per la vita, sono diventati simboli della sua personalità che ha deliziato e divertito il pubblico italiano fino all’ultimo momento. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha proclamato il lutto cittadino, definendola «una donna libera» e ricordando che la sua Milano «non la dimenticherà».


