Vai al contenuto

Cina e Giappone, poca attenzione verso l’Indo-Pacifico

Pubblicato: 24/11/2025 16:39

Negli ultimi mesi, mentre in Occidente si tenta ancora una volta di trovare una via d’uscita al conflitto russo-ucraino, la regione Indo-Pacifico continua a essere uno dei fronti più delicati dello scenario internazionale. Gli errori di valutazione compiuti in Europa non sembrano ammettere repliche in un’area dove gli equilibri appaiono molto più fragili.

Un nuovo attrito nei rapporti tra Cina e Giappone

Un segnale chiaro della tensione crescente arriva dalle parole della nuova premier giapponese, Takaichi, che hanno evidenziato tutta la complessità delle dinamiche diplomatiche nella regione. Il 7 novembre, intervenendo in Parlamento, è diventata la prima capo di governo giapponese a ipotizzare apertamente un possibile intervento militare in difesa di Taiwan nel caso in cui la Cina decidesse di procedere con un’aggressione armata.

L’imprevedibilità dei rapporti tra Pechino e Taipei desta da tempo preoccupazione non solo in Giappone, ma anche nei Paesi considerati “democratici” nello studio delle relazioni internazionali. Xi Jinping continua a richiamarsi alla necessità storica dell’unificazione nazionale, ritenendo incompleta la Repubblica Popolare senza l’annessione dell’isola di Formosa. Nella strategia cinese, Taiwan non è soltanto il residuo della guerra civile del 1949, ma una componente essenziale del progetto di costruire una potenza moderna entro il 2049.

La strada verso questo obiettivo, però, è irta di ostacoli. Molti attori regionali e globali sono determinati a frenare le ambizioni di Pechino. Tokyo, in particolare, sembra intenzionata a mantenere una linea ferma nella difesa dei confini di Taiwan e a non lasciarsi intimidire dalla crescente proiezione militare e tecnologica cinese. Le dichiarazioni del governo confermano la solidità della posizione giapponese nell’Indo-Pacifico e lasciano intravedere la disponibilità ad affrontare uno scontro anche sul piano commerciale.

La risposta cinese non si è fatta attendere. Pechino ha criticato le parole della premier definendole inadeguate e offensive, invitando i cittadini a evitare viaggi e studi in Giappone. Non si esclude un irrigidimento dei rapporti fino a una possibile guerra commerciale, con un eventuale blocco delle importazioni di prodotti giapponesi. Sarebbe un colpo pesante per Tokyo, visto che la Cina è il suo secondo mercato di destinazione, con 125 miliardi di dollari di acquisti nel 2024.

La funzione anticinese

La rete di alleanze che si stringe attorno a Tokyo resta uno strumento fondamentale di deterrenza alla politica espansionistica cinese. Nel quadro difensivo delineato dal Giappone, continua a svilupparsi un piano operativo congiunto con Washington per fronteggiare un’eventuale offensiva cinese. Secondo l’agenzia di stampa giapponese, la regione si sta armando con crescente intensità: unità missilistiche statunitensi sono state installate nelle isole Nansei (Ryūkyū), a Kagoshima e Okinawa, oltre che nelle Filippine e sull’isola di Guam. L’obiettivo è rafforzare la capacità di deterrenza e consolidare un contenimento efficace alle mire del dragone.

Pechino rivendica infatti quasi il 90% del Mar Cinese Meridionale, basandosi su mappe storiche che includono aree molto vicine alle coste di altri Paesi come Filippine, Vietnam, Malesia e Brunei. La Cina ha inoltre realizzato isole artificiali per installare basi militari e infrastrutture nelle aree contese, come nelle Spratly. Queste rivendicazioni rappresentano uno dei principali terreni di scontro con Washington, che non intende arretrare né sul piano diplomatico né su quello militare.

La regione Indo-Pacifico è oggi l’esempio più evidente di un fragile balance of power, una condizione in cui la diplomazia non può permettersi gli errori visti in Europa.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure