
Lo spoglio non è ancora terminato, ma il quadro delle elezioni regionali in Veneto, Campania e Puglia appare ormai definito: tre vittorie nette, tre sconfitte altrettanto evidenti, con il centrodestra che conquista il Veneto e il campo largo che si afferma con decisione in Campania e Puglia. Le proiezioni, le prime sezioni scrutinate e le chiamate di YouTrend confermano ciò che dai seggi emerge con chiarezza.
In Veneto, con 439 sezioni scrutinate su 4.729, il candidato del centrodestra Alberto Stefani vola al 62,44%, distanziando nettamente il candidato del campo largo Giovanni Manildo, fermo al 30,46%. Seguono Riccardo Szumski al 5,29%, Marco Rizzo all’1,27% e Fabio Bui allo 0,54%. Percentuali che non lasciano dubbi: Stefani diventa governatore e, a soli 33 anni, il più giovane tra i presidenti di regione e province autonome.
Regionali, la diretta
La vittoria di Stefani segna una conferma della forza del centrodestra veneto, che mantiene il controllo della Regione con un margine impressionante. Per il campo largo, invece, il risultato è una sconfitta pesante, senza zone d’ombra: la coalizione non è riuscita a scalfire l’egemonia del blocco guidato da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Scenario opposto in Campania, dove le proiezioni del Consorzio Opinio Italia per Rai (copertura del 16%) indicano una vittoria ampia di Roberto Fico, candidato del campo largo. L’ex presidente della Camera è dato al 58%, con la coalizione al 59,2%, mentre il candidato del centrodestra Edmondo Cirielli si ferma al 36,5%. Più staccato Giuliano Granato al 2,7%.
La chiamata di YouTrend ha certificato la vittoria: Fico è il nuovo presidente della Campania, diventando il secondo governatore espresso dal Movimento 5 Stelle dopo Alessandra Todde. Ma, nonostante il successo personale e della coalizione, il M5S non sfonda: i primi dati sulle liste lo posizionano ben sotto il 15%, confermando un trend di difficoltà per il movimento anche nelle regioni dove il candidato vince con margini larghi.

In Puglia, il quadro è ancora più netto. Secondo la seconda proiezione di Opinio Italia (copertura al 12%), il candidato del campo largo Antonio Decaro sfiora il 67%, mentre il candidato del centrodestra Luigi Lobuono raggiunge il 31,7%. La terza candidata, Ada Donno, resta lontana, all’1,2%. Qui il risultato è considerato acquisito: anche in Puglia è arrivata la chiamata di YouTrend.
Con questa vittoria, Decaro entra nella ristretta cerchia dei politici italiani eletti direttamente sia come sindaci del proprio capoluogo sia come presidenti di regione o provincia autonoma. Un club composto da soli sette membri: Chiamparino, Dellai, Illy, Bucci, Emiliano e Bassolino.
Il responso complessivo della giornata elettorale disegna un’Italia divisa ma con tendenze chiare: centrodestra fortissimo in Veneto, campo largo dominante nel Sud, e un M5S che, pur portando a casa una regione chiave come la Campania, mostra limiti strutturali nella competizione delle liste. Un contrasto che sarà centrale nelle analisi politiche dei prossimi giorni.
Il dato storico finale aggiunge un tassello importante: nelle 18 elezioni regionali in cui Pd e M5S si sono presentati insieme, il fronte progressista ha ottenuto 6 vittorie e 12 sconfitte. Le tre consultazioni di oggi, con le loro dinamiche così diverse, mostrano tutte le potenzialità ma anche le fragilità di un’alleanza che resta strategica, ma non sempre performante allo stesso modo nei territori.


