
Il caso dei bambini sottratti ai genitori nel bosco continua a generare un acceso dibattito pubblico e mediatico, con interventi che amplificano le tensioni tra politica, opinione pubblica e magistratura. A esprimersi in queste ore è anche la giornalista e opinionista Selvaggia Lucarelli, che attraverso un post su X prende posizione con forza a favore delle decisioni della giudice e degli assistenti sociali coinvolti nel caso.
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Lucarelli punta il dito contro le polemiche sollevate da alcuni esponenti politici e dalla stampa, sottolineando come gli attacchi ai professionisti che hanno operato nell’interesse dei minori siano “spaventosi, intimidatori e osceni”. Le sue parole sottolineano la delicatezza della vicenda e l’importanza di comprendere i motivi che hanno portato all’allontanamento dei bambini dalla loro abitazione.
L’attacco a Salvini e alla stampa
Nel suo post, Lucarelli scrive: “Quello che Salvini e certa stampa stanno scatenando contro la giudice che ha ritenuto di dover tutelare dei minori allontanandoli dalla casa in cui vivevano è spaventoso, intimidatorio e osceno. Basta leggere il provvedimento per comprendere che era una casa in cui mancavano impianti a norma, abitabilità, bagno in casa, che i genitori rifiutavano controlli sanitari per i bambini, verifiche sull’istruzione e che rifiutavano qualunque compromesso ragionevole. Inoltre, i bambini erano finiti intossicati in ospedale per aver mangiato funghi raccolti dai genitori e rifiutavano il sondino perché i genitori gli hanno detto di stare lontani dalla plastica. Se succede qualcosa a questi bambini paga Salvini? Queste aggressioni gratuite nei confronti di assistenti sociali (che in questo caso hanno agito per il bene dei minori) e magistratura sono degne del peggiore populismo. E non proteggono nessuno. Anzi, mettono tutti in pericolo, adulti e bambini”.
Quello che Salvini e certa stampa stanno scatenando contro la giudice che ha ritenuto di dover tutelare dei minori allontanandoli dalla casa in cui vivevano è spaventoso, intimidatorio e osceno. Basta leggere il provvedimento per comprendere che era una casa in cui mancavano… pic.twitter.com/Gd4VcV175r
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) November 23, 2025
Con queste parole, Lucarelli difende apertamente il ruolo della magistratura e degli assistenti sociali, evidenziando come le condizioni in cui vivevano i minori fossero precarie e potenzialmente pericolose per la loro salute e sicurezza. La giornalista invita a considerare i fatti documentati nel provvedimento giudiziario, piuttosto che le campagne di disinformazione o di strumentalizzazione politica.
La polemica pubblica e politica
Il post di Lucarelli ha immediatamente innescato una nuova ondata di polemiche, coinvolgendo esponenti politici, opinionisti e cittadini sui social. Da un lato, la giornalista denuncia ciò che definisce populismo aggressivo, capace di minare l’autorità della magistratura e di mettere a rischio la tutela dei minori; dall’altro, i sostenitori delle critiche politiche insistono nel definire eccessivo l’allontanamento dei bambini, alimentando un dibattito pubblico acceso e spesso polarizzato.
Questa vicenda, che ha già attirato l’attenzione nazionale, diventa così un caso emblematico di confronto tra tutela dei minori, ruolo dello Stato e libertà di critica politica. Le parole di Lucarelli mettono in luce come il rispetto delle decisioni giudiziarie e il lavoro degli assistenti sociali siano centrali per la protezione dei minori, soprattutto in contesti in cui la salute e la sicurezza dei bambini possono essere compromesse.

Il contesto dei bambini nel bosco
I minori coinvolti nel caso erano stati trovati in condizioni di rischio, con problemi igienico-sanitari significativi e precedenti episodi di intossicazione legati a comportamenti negligenti dei genitori. L’allontanamento dalla loro abitazione, secondo la magistratura, era necessario per garantire la loro incolumità, fornendo un ambiente sicuro e controllato dove poter crescere senza pericoli immediati.
Le polemiche politiche e mediatiche, sottolinea Lucarelli, non solo rischiano di delegittimare l’operato degli assistenti sociali, ma mettono in pericolo la stessa protezione dei minori. Il dibattito attorno al caso evidenzia una tensione crescente tra esigenze di tutela e pressioni politiche, con il rischio che l’attenzione mediatica distorca le priorità centrali: il benessere e la sicurezza dei bambini.
Conclusioni
L’intervento di Selvaggia Lucarelli rappresenta un punto di vista netto a favore della magistratura e degli assistenti sociali, invitando il pubblico a valutare con attenzione i fatti e le condizioni reali dei minori coinvolti. Le sue dichiarazioni ricordano quanto sia delicata la gestione di situazioni che riguardano la protezione dell’infanzia e quanto sia fondamentale distinguere tra opinioni politiche e responsabilità legali nell’interesse dei bambini.
In un clima di crescente polarizzazione, la vicenda dei bambini nel bosco resta un banco di prova per le istituzioni italiane, per la stampa e per l’opinione pubblica, con il bene dei minori come parametro imprescindibile di giudizio.


