
L’86% dei giocattoli venduti online da rivenditori extra-UE risulta irregolare e potenzialmente pericoloso, un dato che supera perfino quello dell’anno precedente. A lanciare l’allarme è Assogiocattoli, che denuncia un quadro ormai definito “inaccettabile” per la sicurezza dei più piccoli. I test, svolti su scala europea insieme a Toy Industries of Europe, hanno coinvolto decine di prodotti acquistati sulle piattaforme e-commerce più utilizzate, rivelando criticità gravissime: rischio di soffocamento, batterie a bottone facilmente accessibili, materiali tossici e mancanza totale di informazioni sulla provenienza.
Sicurezza a rischio e controlli insufficienti
Lo studio ha preso in esame 70 articoli acquistati da venditori fuori dall’Unione Europea, verificando che la quasi totalità non rispetta le norme. I ricercatori sottolineano come molti produttori extra-UE non dispongano di un responsabile legale sul territorio europeo, rendendo impossibile risalire alle responsabilità in caso di problemi. Una situazione che, secondo Assogiocattoli, continua a crescere nonostante gli appelli e gli interventi degli ultimi anni.

“Non è accettabile che il mercato europeo venga invaso da giocattoli pericolosi senza che nessuno se ne assuma la responsabilità”, afferma il presidente dell’associazione, Genesio Rocca, sottolineando come la sicurezza venga di fatto scaricata sulle famiglie, costrette a districarsi tra prodotti poco tracciabili e spesso privi di certificazioni reali.
“La sicurezza dei bambini non può essere scaricata sulle famiglie”, ribadisce Rocca, che denuncia apertamente le carenze dei controlli attuali.
La richiesta: responsabilità per le piattaforme online
Secondo Assogiocattoli, la soluzione passa da un cambiamento radicale: le piattaforme online devono diventare responsabili dei prodotti che vendono, soprattutto quando provengono da Paesi extra-UE.
Rocca insiste: “È urgente rendere le piattaforme online pienamente responsabili quando vendono prodotti provenienti da Paesi extra-UE privi di un referente legale in Europa”. Oggi, invece, questi marketplace si limitano a ospitare i venditori come semplici intermediari, senza obblighi diretti sulla sicurezza degli articoli pubblicizzati.
L’associazione sostiene che servono controlli preventivi, non soltanto interventi dopo aver ritirato prodotti già dannosi o aver registrato incidenti.
Concorrenza sleale e mercato distorto
Oltre al rischio per i consumatori, lo studio evidenzia anche un grave danno per chi produce giocattoli nel pieno rispetto delle regole.
“I produttori seri e conformi non possono continuare a subire concorrenza sleale da chi aggira le norme mettendo a rischio la salute dei più piccoli”, denuncia ancora Rocca.
Secondo l’associazione, la presenza massiccia di articoli irregolari non solo compromette la sicurezza, ma altera anche le dinamiche commerciali: i prodotti non conformi costano meno proprio perché non rispettano gli standard europei e finiscono per dominare le vendite online.
Il quadro delineato dalla ricerca è chiaro: la tutela dei bambini passa per un sistema di regole più rigido e una responsabilità più netta delle piattaforme, affinché i giocattoli in vendita nel mercato digitale europeo siano realmente sicuri e controllati.


