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Droni in Moldavia e Romania, evacuati abitanti. Si alzano in volo due F-16 e due Eurofighter

Pubblicato: 25/11/2025 10:43

Due caccia F-16 dell’esercito romeno e due Eurofighter della polizia aerea tedesca si sono alzati in volo nella mattinata di oggi dopo che due droni hanno violato lo spazio aereo della Romania. L’allerta è scattata vicino al confine con l’Ucraina, e le forze armate di Bucarest hanno monitorato attentamente la situazione, coordinandosi con gli alleati europei per evitare rischi. L’episodio segue una serie di incursioni simili registrate negli ultimi mesi in diversi Paesi della regione.

In Moldova, la violazione dello spazio aereo da parte di un velivolo senza pilota ha portato le autorità a ordinare evacuazioni nel distretto di Floresti. Alcuni residenti sono stati fatti allontanare preventivamente mentre le forze di sicurezza locali tracciavano il percorso del drone verso il confine rumeno, in una manovra volta a prevenire incidenti e proteggere la popolazione civile.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato gli eventi ricordando che le incursioni dei droni non riguardano solo questioni militari, ma la sicurezza dei civili. Su X ha scritto che ogni giorno “è necessario salvare vite umane”, sottolineando come la maggior parte dei 460 droni lanciati durante la notte fosse di fabbricazione russo-iraniana e mirasse a colpire infrastrutture civili ed energetiche.

La capitale Kiev e altre regioni, tra cui Odessa, Dnipro, Kharkiv, Chernihiv e Cherkasy, hanno subito attacchi con missili e droni. Gli obiettivi principali erano il settore energetico e le infrastrutture civili. Il bilancio provvisorio parla di sei morti e 13 feriti, con danni ingenti agli edifici e alle reti di distribuzione elettrica e idrica, mentre i soccorsi operano nelle zone colpite.

In parallelo, le diplomazie internazionali continuano a muoversi: a Ginevra, le delegazioni di Stati Uniti e Ucraina hanno raggiunto una bozza di accordo in 19 punti. Colloqui tra Usa e Russia sono invece in corso ad Abu Dhabi, mentre il presidente statunitense ha dichiarato: “Siamo vicini a un’intesa”. Nonostante l’ottimismo, l’ultimo testo rimane vago su questioni critiche e difficili da risolvere.

Il Cremlino, pur confermando i contatti, ha espresso diffidenza verso l’Unione Europea, definendo “controproducenti” alcune pressioni. Al momento, nessun commento ufficiale è stato rilasciato riguardo l’incontro di Abu Dhabi, e Mosca ha dichiarato che le informazioni diffuse dai media non corrispondono necessariamente alla realtà.

Kiev ha chiesto un incontro diretto tra Zelensky e Trump entro la settimana, mentre il presidente ucraino dovrebbe recarsi negli Stati Uniti entro fine novembre per discutere e finalizzare eventuali intese di pace. Le autorità ucraine sottolineano che la diplomazia resta essenziale, anche alla luce delle incursioni dei droni nei paesi confinanti.

Le violazioni aeree recenti non si limitano a Romania e Moldova. Belgio, Germania, Repubblica Ceca, Spagna, Norvegia e Danimarca hanno segnalato avvistamenti di droni. Solo nella notte del 9 settembre circa 20 droni russi hanno attraversato lo spazio aereo polacco, e il 19 settembre tre jet militari russi hanno violato lo spazio estone prima di essere scortati fuori dai caccia italiani.

Gli episodi confermano la crescente attenzione necessaria sulla sicurezza aerea in Europa orientale, dove i droni rappresentano una minaccia reale e continua. La mobilitazione immediata dei caccia F-16 e degli Eurofighter dimostra l’importanza di sistemi di difesa rapidi e coordinati per proteggere cittadini e territori dagli sconfinamenti aerei.

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