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Orietta Berti confusa a Belve, quella frase sui gay non è sfuggita

Pubblicato: 25/11/2025 16:30

È un vortice di umorismo, memoria e sincerità l’apparizione di Orietta Berti a “Belve”, dove la cantante, incalzata dalle domande taglienti di Francesca Fagnani, dà vita a un’intervista che alterna leggerezza e momenti intensi. Nel suo racconto, Berti torna su episodi cruciali della sua carriera, affrontando anche passaggi dolorosi come l’edizione di Sanremo del 1967, segnata dalla morte di Luigi Tenco. La conduttrice ricorda il celebre biglietto d’addio in cui l’artista spiegava il gesto «come atto di protesta per un pubblico che manda ‘Io tu e le rose’ in finale».

Orietta Berti è netta: «Non ho mai creduto a quel biglietto». Rivivendo quei giorni, ammette quanto siano stati devastanti: «La gente mi escludeva: non potevo più andare in tv, non mi facevamo più interviste. Soltanto la forza del mio pubblico mi ha tenuto in vita. Mi sentivo in colpa, ma non avevo colpe». Un ricordo che rivela quanto quell’episodio abbia segnato profondamente la sua carriera e la sua persona.

Il matrimonio, Al Bano e una scena surreale

Nella conversazione, non mancano momenti comici, come quando la cantante ripercorre il giorno delle nozze con Osvaldo. «Osvaldo piangeva come una fontana e lei niente», le ricorda Fagnani, e Berti conferma con ironia: «Non ha detto sì, ha annuito con la testa. E allora l’hanno fatto dire ad Al Bano che era lì e lui ha detto “Sì”». La conduttrice rilancia divertita: «Ma è sicura che sia valido il matrimonio?». E Orietta ribatte con un sorriso disarmante: «Vocalmente sono sposata con Al Bano». Un aneddoto che mostra la capacità della cantante di giocare con la propria storia senza mai prendersi troppo sul serio, trasformando un momento formale in una scena degna di una commedia.

Il dialogo vira poi verso il presente, quando Fagnani sottopone Berti a un test sul linguaggio dei rapper. A parole come “ghostare” o “flexare”, Orietta risponde candidamente: «Non lo so, perché con me parlano normale!». E proprio parlando di artisti più giovani, rivela un retroscena: la lite estiva con Fedez e Rovazzi, poi rientrata. «Con loro ho bevuto il mio primo gin tonic nella vita. È diventata la mia bevanda preferita».
Infine, arriva un altro siparietto irresistibile: il significato della sigla Lgbtqia+. Berti parte sicura sulle prime tre lettere, poi si perde: «La T è di “terosessuali”?». E, incerta sulle ultime, arrischia: «La A sta per “altro”». A quel punto Fagnani esplode in una risata contagiosa. Un finale perfetto per un’intervista che conferma Orietta Berti come una protagonista capace di unire ironia, autenticità e memoria senza mai perdere il suo stile unico.

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