
Secondo il nuovo sondaggio Only Numbers curato da Alessandra Ghisleri per Porta a Porta e diffuso il 25 novembre, subito dopo le elezioni regionali in Puglia, Campania e Veneto, il quadro politico nazionale mostra un movimento significativo nei rapporti di forza: Fratelli d’Italia scende, mentre il Pd compie un piccolo passo in avanti, riducendo la distanza. Il partito guidato da Giorgia Meloni resta comunque al primo posto, ma registra un calo dello 0,4% rispetto alla rilevazione dell’11 novembre e si ferma al 29,7%. Di contro, il Pd ottiene un aumento dello 0,3%, arrivando al 22,5% e accorciando leggermente il gap con il primo partito.
Alle spalle delle due principali formazioni politiche, il Movimento 5 Stelle perde terreno: arretra dello 0,5% e si attesta all’11,3%. Forza Italia fa segnare un piccolo incremento, raggiungendo il 9,5% (+0,1%), mentre la Lega sale al 9% con un progresso dello 0,5%. Più indietro, Alleanza Verdi e Sinistra si colloca al 6,7% (+0,2%), Azione al 3,3% (+0,4%) e Italia Viva al 3,1% (+0,5%). A chiudere, +Europa perde lo 0,5% e scende all’1,5%, mentre Noi Moderati resta stabile allo 0,7%.
La sfida tra coalizioni e gli scenari possibili
Sul fronte più ampio delle coalizioni, il sondaggio attribuisce al centrodestra il 48,9% (+0,2%), mentre il centrosinistra resta fermo al 30,7%. Il cosiddetto “campo largo” nel suo complesso risulta stabile al 45,1%. Interessante anche il dato relativo agli astenuti e agli indecisi, che si collocano al 46,6%, con un calo dello 0,8% rispetto alla precedente rilevazione, segnale che potrebbe indicare un leggero riavvicinamento alle urne. Con una distanza così ridotta tra i due blocchi principali, secondo l’analisi, “in teoria, sarebbe possibile anche un pareggio nelle elezioni politiche con l’attuale legge elettorale”. L’Istituto Cattaneo sottolinea che, qualora rimanesse in vigore il Rosatellum, “il risultato sarà determinato, questa volta quasi completamente, dal numero di seggi ottenuti nei collegi uninominali”. Inoltre, con un centrosinistra presentato come “Campo Largo” e non più diviso come nel 2022, la distribuzione dei seggi assumerebbe un’altra dimensione.
L’Istituto ricorda che “nelle elezioni politiche del 2022, i partiti del centrosinistra hanno ottenuto, nel complesso, una percentuale di voti leggermente superiore a quella dei partiti del centrodestra” e che nella quota proporzionale “il centrodestra ha ottenuto 114 seggi” mentre le opposizioni ne hanno “ottenuti 130”. Tuttavia, “poiché ciascuna delle tre componenti del cosiddetto campo largo ha presentato candidati propri (in competizione gli uni con gli altri) nei collegi uninominali” il centrodestra ha prevalso “in 121 dei 147 collegi” e “le opposizioni” divise “solo in 23”. Alla luce delle intenzioni di voto attuali, conclude l’analisi, è “assai plausibile” che una competizione con un centrosinistra unito porti le due coalizioni a ottenere percentuali e seggi “quasi equivalente nella quota proporzionale”.


