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L’Ucraina accetta le condizioni per un accordo di pace. La furia di Mosca

Pubblicato: 25/11/2025 14:53

Una delegazione ucraina avrebbe raggiunto un’intesa preliminare con gli Stati Uniti sui termini di un possibile accordo di pace. A riportarlo è Abc News, che cita un funzionario americano rimasto anonimo. Secondo la fonte, «gli ucraini hanno accettato l’accordo di pace», anche se restano «alcuni dettagli minori da sistemare». La dichiarazione, filtrata mentre tra Washington, Mosca e Kiev proseguono contatti indiretti e negoziati tecnici, rappresenta uno dei segnali più concreti degli ultimi mesi sul possibile avvicinamento delle parti. Secondo la Cnn, l’Ucraina ha accettato un accordo per porre fine alla guerra con la Russia, con solo “piccoli dettagli” in sospeso, scrive la tv Usa sul sito citando “un funzionario statunitense, anche se il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che c’è ancora molto lavoro da fare”.

Venti gelidi dal Cremlino

Mosca «non accetterà la cancellazione dal piano di pace di Trump sull’Ucraina della lettera e dello spirito di Anchorage», ha detto stamattina il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, rievocando le intese tra Trump e Putin al vertice di Ferragosto in Alaska su cui si baserebbe essenzialmente il piano in 28 punti spuntato fuori la scorsa settimana. Ancora una volta il Cremlino sostiene che gli europei siano intervenuti a rovinare tutto il lavorio diplomatico bilaterale tra le due ex superpotenze.

Trump: “Siamo molto vicini a un accordo”

“Siamo molto vicini a un accordo”. Lo ha detto Donald Trump parlando alla Casa Bianca, riguardo alle trattative in corso per mettere fine alla guerra in Ucraina.

Starmer frena sull’accordo

Keir Starmer ha minimizzato le voci secondo cui l’Ucraina potrebbe aver accettato un accordo di pace. In Parlamento, il premier ha affermato di aspettarsi che si tratti semplicemente di un aggiornamento sui colloqui di Ginevra per rivedere il piano di pace degli Stati Uniti, piuttosto che di un accordo completo e definitivo.

Aggiornando i parlamentari alla Camera dei Comuni, Starmer ha fatto riferimento a una telefonata avuta questa mattina con il presidente Zelensky, affermando: “Temo che non sarà necessario raggiungere l’intero accordo”. “Darò un’occhiata al rapporto e andrò oltre il titolo”, ha aggiunto. “Se c’è qualcosa di rilevante da segnalare, ovviamente lo farò”.

La notizia arriva in un momento in cui la leadership ucraina, sotto crescente pressione militare e diplomatica, sta cercando una via d’uscita che garantisca sicurezza, sostegno occidentale e un quadro minimo di tutela territoriale. Secondo Abc, l’intesa preliminare sarebbe frutto di settimane di discussioni riservate, svolte parallelamente ai contatti avviati a Ginevra e ad Abu Dhabi tra rappresentanti americani e russi.

Sul fronte opposto, però, Mosca frena. Il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha infatti dichiarato che la Russia potrebbe respingere una versione modificata del piano statunitense se questa non dovesse rispettare le richieste storiche del Cremlino. Il diplomatico ha chiarito che eventuali correzioni non gradite cambierebbero «completamente» la disponibilità russa a proseguire il percorso negoziale.

Lavrov ha ricordato che la prima bozza elaborata dagli Stati Uniti – presentata come base del possibile accordo – era stata «accolta positivamente» da Mosca. Quel testo prevedeva che l’Ucraina rinunciasse a territori non ancora persi militarmente, oltre a imporre una serie di limitazioni politiche e operative alle autorità di Kiev. Una formula considerata favorevole alla Russia e difficilmente accettabile dall’opinione pubblica ucraina.

La nuova versione circolata negli ultimi giorni sarebbe invece più equilibrata e, per questo, meno gradita al Cremlino. Le questioni territoriali e i punti più sensibili, come lo status del Donbass e la futura adesione dell’Ucraina alla Nato, verrebbero rimandati a un intervento diretto dei due presidenti, Donald Trump e Volodymyr Zelensky, chiamati eventualmente a formalizzare un’intesa politica dopo la bozza tecnica.

A Mosca questa impostazione viene vista come un arretramento rispetto alle promesse che, secondo Lavrov, lo stesso Putin ritiene siano state raggiunte con Trump durante il loro vertice di agosto ad Anchorage, in Alaska. Per il ministro, se quelle intese dovessero essere «cancellate» o ridimensionate, verrebbe meno la base stessa per un possibile accordo.

Il contrasto tra le due versioni del piano mette in evidenza le distanze ancora profonde tra i protagonisti del conflitto. Da un lato, Washington cerca un compromesso che eviti una spirale incontrollabile e che permetta all’Ucraina di mantenere un nucleo di sovranità. Dall’altro, Mosca punta a cristallizzare sul terreno i suoi guadagni e a ottenere garanzie strategiche di lungo periodo.

Intanto, la leadership ucraina resta cauta e pubblicamente non conferma l’intesa citata da Abc. Zelensky e i suoi consiglieri temono che qualsiasi concessione territoriale possa essere percepita come una sconfitta, alimentando tensioni interne e minando la stabilità del Paese. Per questo il negoziato procede lontano dai riflettori, con dichiarazioni calibrate e smentite parziali.

Le prossime settimane saranno decisive per capire se la bozza potrà trasformarsi in un vero accordo. La distanza tra i protagonisti resta ampia, ma la pressione internazionale e il deterioramento del quadro militare rendono concreta la possibilità che il tavolo della pace si muova davvero. Per ora, l’unica certezza è che il negoziato esiste: fragile, contestato, ma potenzialmente storico.

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Ultimo Aggiornamento: 25/11/2025 19:28

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