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“Cosa aveva fatto coi bambini”. Famiglia nel bosco, si scopre la verità sulla madre

Pubblicato: 26/11/2025 11:27
Famiglia Bosco

A Palmoli, piccolo centro immerso nei boschi della provincia di Chieti, la storia della famiglia Birmingham aveva già attirato l’attenzione pubblica un anno fa, quando Catherine, la madre dei tre bambini che vivevano in un casolare isolato, decise improvvisamente di compiere un gesto.

Secondo quanto ricostruito dal quotidiano il Centro, ci fu una fuga e non fu un gesto improvvisato, ma la risposta a un timore crescente: l’idea che gli assistenti sociali potessero intervenire sulla famiglia e allontanare i figli. Un sospetto che, come si è visto in questi giorni, si sarebbe poi rivelato fondato. La partenza della donna, avvenuta in direzione Bologna, aprì una fase di estrema incertezza, sia per gli investigatori sia per i servizi sociali che stavano tentando di monitorare la situazione familiare. La procura decise di aprire un fascicolo, ricostruendo passo dopo passo ogni movimento della madre e dei bambini, mentre a Palmoli rimaneva soltanto Nathan, il padre, deciso a proteggere la moglie.

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Famiglia Bosco Mamma

Famiglia nel bosco, la scoperta choc sulla mamma Catherine

L’uomo offriva versioni contraddittorie, raccontando ad esempio che la donna fosse rientrata in Inghilterra con i figli mentre lui era rimasto per “risolvere la situazione”. Nelle settimane successive, però, fu la stessa Catherine a riapparire, almeno a distanza. A metà novembre scrisse ai carabinieri dichiarando che non avrebbe “rivelato assolutamente la posizione” della famiglia, spiegando che la sua scelta era motivata dalla “minaccia che ci portino via i nostri figli”. Quelle parole, riportate integralmente nel fascicolo, furono seguite da altre comunicazioni, inviate con crescente tensione, come se la donna oscillasse tra la paura di essere scoperta e la necessità di raccontare la propria versione dei fatti.

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Quando un avvocato scelse di intervenire, invitando i coniugi a “non nascondersi alle istituzioni”, l’auspicio fu quello di aprire uno spiraglio di dialogo. Ma l’appello non ottenne alcun risultato concreto. Catherine e Nathan rimasero convinti che la fuga fosse l’unica via possibile per mantenere unita la famiglia, rifiutando ogni forma di contatto diretto con i servizi sociali e continuando a spostarsi per evitare che la loro posizione venisse identificata.

Il colpo di scena arrivò soltanto a Natale, quando la madre decise di inviare una nuova mail, questa volta alla polizia, in cui indicava per la prima volta un indirizzo preciso: Valsamoggia, Bologna. Fu un gesto inatteso, forse dettato dal desiderio di porre fine alla tensione o di rientrare in Abruzzo sperando che le istituzioni potessero riconsiderare la posizione della famiglia. Catherine tornò infatti nel casolare tra i boschi, convinta che il procedimento dei servizi sociali potesse essere sospeso. Ma quella speranza si rivelò infine vana, lasciando emergere l’aspetto più drammatico di una vicenda segnata da fughe, timori e decisioni sempre più difficili da sostenere.

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