
La mattina del 25 novembre, mentre la Russia intensificava il suo attacco su larga scala contro l’Ucraina, diversi droni russi hanno attraversato senza autorizzazione lo spazio aereo della Moldavia. In risposta immediata, il Ministero degli Affari Esteri di Chisinau ha convocato l’ambasciatore russo Oleg Ozerov, consegnandogli una nota di protesta ufficiale per il grave incidente diplomatico.
Davanti ai giornalisti, Ozerov ha espresso dubbi sull’autenticità di una delle fotografie dei droni precipitati nel villaggio di Cuhurestii de Jos: «Guardate, per favore, questa fotografia, sì? Ma voi davvero credete a ciò che si dice, che questo drone abbia semplicemente finito il carburante, sì? E che sia sceso sul tetto, senza distruggersi e senza danneggiare nulla intorno. Voi ci credete davvero?».
Chisinau porta il relitto davanti al ministero

All’uscita dal Ministero, l’ambasciatore si è trovato davanti al velivolo stesso, portato sul posto dalle autorità moldave. La mossa, attentamente pianificata, aveva l’obiettivo di mostrare alla popolazione e alla comunità internazionale la concretezza delle accuse rivolte a Mosca. Il video del relitto, diffuso sulle pagine social del Ministero degli Esteri, ha rapidamente circolato, confermando l’episodio e alimentando il dibattito diplomatico tra i due Paesi.
Le autorità di Chisinau hanno sottolineato come tali incursioni costituiscano una chiara violazione della sovranità moldava, aumentando la tensione in un contesto già fragile a ridosso del conflitto ucraino. La vicenda evidenzia l’intensificarsi della pressione russa sui Paesi confinanti e la necessità di monitoraggio internazionale più stretto dei confini aerei.


