
Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina segna un nuovo, seppur lieve, slittamento nel cronoprogramma per la sua realizzazione. L’amministratore delegato della società Stretto di Messina Spa, Pietro Ciucci, ha infatti comunicato una nuova data di completamento: il 2033.
Questa indicazione posticipa di un anno la scadenza precedentemente annunciata, che era stata fissata al 2032 dal Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, durante l’estate. La comunicazione è arrivata in un contesto istituzionale rilevante, ovvero davanti alla Commissione parlamentare bicamerale sugli svantaggi dell’insularità, e si inserisce in un periodo caratterizzato dalle attese per le motivazioni dello stop imposto dalla Corte dei Conti. Nonostante gli ostacoli burocratici e contabili, il Consiglio europeo ha ribadito la natura del Ponte come “opera strategica”, un elemento che Ciucci ha prontamente evidenziato a sostegno della continuazione del progetto.
L’attesa per le motivazioni della Corte dei Conti
Il progetto si trova attualmente in una fase di stallo procedurale, in attesa che la Corte dei Conti esprima le sue motivazioni dettagliate relative ai recenti dinieghi. Ciucci ha confermato che, al momento della sua audizione, le motivazioni della prima bocciatura, attese entro venerdì, non erano ancora state formalmente espresse e che dovrebbero essere destinate al Dipe della Presidenza del Consiglio. Questo primo blocco aveva negato il visto di legittimità alla delibera Cipess. Un ulteriore, e per certi versi atteso, diniego da parte dei magistrati contabili è giunto lo scorso 17 novembre, riguardante il terzo atto aggiuntivo della convenzione tra il ministero dei Trasporti e la Società Stretto di Messina. Il governo, pur dichiarando di attendersi tale esito, ha ribadito con forza l’intenzione di proseguire con la costruzione dell’infrastruttura. L’AD della Stretto di Messina ha sottolineato che la società attende in modo rispettoso e diligente le sentenze prima di riprendere l’iter. La pubblicazione della seconda sentenza è prevista entro la metà di dicembre.
Le possibili prossime mosse e la fiducia nell’iter
A seguito della lettura delle motivazioni della Corte, si renderanno chiare le prossime mosse per superare l’impasse. Ciucci ha delineato due possibili scenari per aggirare lo stop contabile: una “registrazione del governo con riserva” o l’adozione di “provvedimenti per conformarsi alle motivazioni” sollevate dai magistrati. La decisione finale, ha specificato, spetterà alle autorità di governo e al Consiglio dei Ministri, ai quali la società Stretto di Messina ha garantito il pieno supporto tecnico e operativo. Nonostante le difficoltà, Ciucci si è mostrato fiducioso di poter ottenere la registrazione ordinaria degli atti, affermando che la società ha agito nel rispetto delle normative italiane ed europee. In un’ottica di collaborazione e trasparenza, ha anche espresso la volontà di fare tutto il necessario per superare qualsiasi “misunderstanding” o mancanza di chiarezza che possa aver influenzato la valutazione della Corte. L’AD ha tenuto a precisare che i rilievi sollevati dalla Corte dei Conti non riguardano in alcun modo gli aspetti ingegneristici o la fattibilità tecnica dell’opera.
Ciucci ha fornito anche importanti dettagli sul futuro modello economico e tariffario del Ponte una volta completato. L’obiettivo è quello di garantire tariffe ridotte per l’attraversamento, nettamente inferiori ai costi attuali. Con una valutazione del traffico definita “prudente”, e in linea con l’attuale volume di passaggi sullo Stretto, si prevede di stabilire un prezzo al di sotto dei 10 euro per le autovetture. La possibilità di mantenere un costo contenuto è legata alla struttura finanziaria dell’opera: il piano prevede che i ricavi generati dal pedaggio debbano coprire esclusivamente i costi di manutenzione e gestione. Essendo l’opera realizzata da una società in house, finanziata con fondi pubblici non rimborsabili, l’obiettivo non è quello di generare un utile, bensì di garantire la sostenibilità operativa dell’infrastruttura a beneficio della collettività.
L’ansia del Ministro e la previsione di avvio lavori
Anche il Ministro Salvini ha espresso la sua posizione in merito alla situazione, dichiarandosi “ansioso” di prendere visione dei punti critici sollevati dalla Corte dei Conti. Le sue dichiarazioni delineano una finestra temporale per l’avvio dei lavori, che dipende strettamente dall’accoglimento o meno delle argomentazioni del governo. Se le deduzioni presentate dal governo saranno recepite dalla Corte, il Ministro ha previsto un avvio a febbraio. In caso contrario, lo scenario più probabile per l’inizio dei lavori slitterebbe a giugno. Attualmente, si è ancora in una fase preliminare dell’iter, concentrata sulla risoluzione delle questioni amministrative e contabili prima di poter dare il via libera definitivo al cantiere.


