Non è stata una semplice intossicazione alimentare, ma un vero avvelenamento da prodotti chimici usati per disinfettare la stanza d’albergo a uccidere una famiglia di 4 persone a Istanbul. Padre, madre e due bambini di 6 e 3 anni, di origini turche ma residenti in Germania, sono morti nel giro di pochi giorni dopo il soggiorno in un piccolo hotel della città, trasformando una vacanza in una tragedia che ha scosso l’opinione pubblica in Turchia.
In un primo momento tutti avevano pensato a cibo avariato: la famiglia Bocek aveva infatti mangiato in diversi locali della zona e la pista della contaminazione alimentare sembrava la più plausibile. A cambiare completamente lo scenario sono stati però i risultati dell’autopsia, che hanno indirizzato l’indagine verso l’uso di sostanze tossiche per la sanificazione della camera, portando all’arresto del proprietario e del gestore dell’albergo. Rimessi invece in libertà il titolare di una caffetteria, un pasticciere, un ristoratore e un venditore di cozze ripiene.
La svolta nelle indagini e l’hotel sotto accusa
La famiglia Bocek alloggiava nell’hotel dal 9 novembre. Il 12 novembre tutti e quattro hanno iniziato ad accusare forti sintomi: attacchi di vomito, nausea, malessere generale. Portati in ospedale, avevano ricevuto cure di base ed erano stati dimessi, con l’ipotesi di un’intossicazione passeggera. Nessuno immaginava che a scatenare quel quadro potessero essere gas o residui di disinfettanti chimici usati nella stanza in dosi o modalità non sicure.
Nei giorni successivi la situazione è precipitata. Un ulteriore peggioramento ha costretto la famiglia a tornare in ospedale, ma quando i medici hanno disposto il ricovero era ormai troppo tardi. Il 19 novembre è stato il padre, Servet Bocek, l’ultimo ad arrendersi nello stesso nosocomio in cui, cinque giorni prima, si erano spente la moglie Cigdem e i figli Kadir e Masal. Nel frattempo altre due persone che soggiornavano nella stessa struttura erano state ricoverate con sintomi simili, elemento che ha fatto scattare l’allarme definitivo.
A quel punto l’albergo è finito nel mirino degli inquirenti: l’attività è stata chiusa e i turisti spostati altrove, mentre si cercava di ricostruire quali prodotti chimici fossero stati utilizzati per la sanificazione delle camere, in quali quantità e con quali protocolli di sicurezza. La tragedia della famiglia Bocek apre ora un fronte delicatissimo sui controlli nelle strutture ricettive, sull’uso di disinfettanti tossici e sulle responsabilità di chi deve garantire che un posto pensato per accogliere i clienti non si trasformi in una trappola mortale.