
Usa-Arabia Saudita, la Casa Bianca ha annunciato un imponente pacchetto militare destinato all’Arabia Saudita nell’ambito del nuovo accordo di difesa strategica (SDA) firmato tra Washington e Riad. L’intesa prevede la futura consegna dei caccia F-35 e la vendita di circa 300 carri armati M1 Abrams, segnando un significativo rafforzamento della cooperazione militare tra i due Paesi.
Un’intesa definita “storica” da Washington
Secondo la Casa Bianca, l’SDA è stato firmato dal presidente Donald Trump e dal principe ereditario Mohammed bin Salman, con l’obiettivo di consolidare una partnership che dura da oltre otto decenni. La dichiarazione diffusa da Washington definisce l’accordo come un passo decisivo per rafforzare la deterrenza in Medio Oriente in un contesto di crescenti minacce regionali.
La Casa Bianca sottolinea che l’intesa “rafforza una partnership di difesa che dura da più di 80 anni” e che costituisce “un accordo storico” capace di ampliare il ruolo degli Stati Uniti quale principale garante della sicurezza regionale.

USA-Arabia Saudita, dalle restrizioni agli F-35 al maxi accordo
Accordo USA-Arabia Saudita, uno dei punti più rilevanti dell’SDA riguarda l’impegno americano a rendere possibile la futura consegna del caccia F-35 di quinta generazione, fino a oggi soggetto a limitazioni nell’export verso Riad. La nuova cornice strategica consentirà invece di accelerare iter autorizzativi e processi industriali, generando ricadute dirette anche per la base industriale della difesa statunitense.
Washington ha inoltre dato il via libera alla vendita di circa 300 carri armati M1 Abrams, ritenuti fondamentali per rafforzare la struttura difensiva terrestre del Regno. La Casa Bianca ha rimarcato che la commessa contribuirà anche a “salvaguardare centinaia di posti di lavoro americani”.
L’SDA come strumento di cooperazione e deterrenza
Pur senza diffondere dettagli contrattuali, l’Amministrazione ha spiegato che il nuovo accordo renderà più semplice la cooperazione bilaterale in ambito militare, favorirà programmi congiunti e introdurrà meccanismi di condivisione dei costi tra i due Paesi. Secondo Washington, l’SDA rappresenta inoltre un tassello della strategia “America First”, rendendo più agevole la presenza delle aziende statunitensi nel mercato saudita.
La Casa Bianca afferma che l’accordo contribuirà a ridurre la spesa militare americana nel lungo periodo, incrementando invece l’apporto finanziario degli alleati alle iniziative di sicurezza condivisa.
USA-Arabia Saudita, l’accordo in uno scenario di tensioni persistenti
Oltre ai caccia e ai carri armati, Stati Uniti e Arabia Saudita stanno valutando ulteriori sistemi d’arma che potrebbero entrare nel perimetro dell’SDA. Tra questi figurano i droni MQ-9B SkyGuardian e il nuovo velivolo da combattimento senza pilota Gambit, che rafforzerebbe ulteriormente le capacità aeronautiche saudite.
Il nuovo patto di difesa arriva in una fase segnata da tensioni persistenti in Medio Oriente, con particolare attenzione alla proliferazione di missili e droni iraniani e all’evoluzione delle minacce asimmetriche nella regione. L’SDA è interpretato come un segnale di rinnovato allineamento strategico tra Washington e Riad, volto a stabilizzare gli equilibri regionali e a contenere i rischi emergenti.


