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“Anche i ricchi devono piangere!” La frase shock di Landini scatena il caos

Pubblicato: 27/11/2025 12:04

Il discorso di Maurizio Landini torna a far discutere l’opinione pubblica, con il segretario generale della Cgil che ha riacceso i riflettori su una proposta già più volte avanzata: l’introduzione di un contributo di solidarietà sulle grandi ricchezze del Paese. L’occasione è stata il suo intervento questa mattina al Capannone del Petrolchimico di Marghera, a Venezia, dove Landini ha rivolto un appello chiaro e diretto alle istituzioni.

Chiediamo che venga introdotto un contributo di solidarietà alle 500mila persone più ricche del nostro Paese. Chiediamo una cosa precisa: a chi ha una ricchezza netta annua che supera i 2 milioni, un contributo dell’1%”, ha dichiarato Landini tra gli applausi dei presenti. La stima di raccolta è imponente: secondo il leader sindacale, il provvedimento permetterebbe di generare più di 25 miliardi di euro, da destinare a settori strategici come la sanità, la formazione e gli investimenti industriali.
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Sanità, lavoro e tasse: il messaggio del sindacato

Nel suo intervento, Landini ha sottolineato la disparità fiscale che caratterizza l’Italia: “È il Paese che vede il lavoro dipendente e i pensionati pagare le tasse per tutti”, ha affermato, evidenziando come il governo attuale, a suo avviso, favorisca condoni e non persegua l’evasione fiscale. Il segretario generale ha quindi ribadito l’urgenza di “andare a prendere i soldi dove ci sono”, riferendosi alle ricchezze accumulate dai contribuenti più facoltosi, e di ridurre la pressione fiscale su lavoratori dipendenti e pensionati.

Landini ha inoltre proposto l’introduzione di un meccanismo automatico di rivalutazione delle detrazioni fiscali, per proteggere il potere d’acquisto dei cittadini. “Chiediamo di ridurre la tassazione sul lavoro dipendente e sui pensionati”, ha insistito, ribadendo la priorità del sindacato: tutelare chi lavora e chi percepisce una pensione, contro le disparità crescenti tra ricchi e non ricchi.

Reazioni e polemiche nel dibattito pubblico

Il richiamo alla patrimoniale ha subito suscitato reazioni contrastanti in ambito politico ed economico. Da una parte, il mondo sindacale e alcune associazioni civiche hanno accolto positivamente l’idea di un contributo destinato a finanziare la sanità e i salari dei lavoratori pubblici. Dall’altra, rappresentanti del governo e parti del mondo imprenditoriale hanno criticato la proposta, sostenendo che un’imposta aggiuntiva sulle grandi ricchezze potrebbe scoraggiare gli investimenti e avere effetti negativi sull’economia.

Il dibattito si concentra soprattutto sulla fattibilità pratica del provvedimento: chi rientrerebbe nella soglia dei 2 milioni di euro annui, come verrebbe calcolato il contributo e quali strumenti normativi sarebbero necessari per applicarlo in modo efficace. Landini, dal canto suo, ha insistito sull’urgenza di affrontare le disuguaglianze, affermando che i numeri sono chiari e che la solidarietà fiscale rappresenta uno strumento fondamentale per finanziare servizi essenziali.

Implicazioni sociali e politiche

L’intervento di Landini arriva in un momento delicato per il Paese, con crescenti tensioni sociali legate al costo della vita, all’inflazione e alla pressione fiscale su lavoratori e pensionati. Il segretario generale della Cgil ha collegato la proposta di patrimoniale alla necessità di rafforzare sanità, istruzione e politiche industriali, spiegando che i 25 miliardi di euro stimati potrebbero tradursi in un aumento dei salari per medici, infermieri e insegnanti, oltre a investimenti per infrastrutture produttive.

Il messaggio lanciato da Landini, chiaro e diretto, punta a mobilitare l’opinione pubblica e i rappresentanti istituzionali, invitandoli a discutere una misura che, secondo il sindacalista, non è solo giusta ma anche urgente per riequilibrare le disuguaglianze economiche e sociali del Paese.

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